Road Movie, percorso di un’amore scomparso | Giornale dello Spettacolo
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Road Movie, percorso di un’amore scomparso

Fino al 4 dicembre, all’Orologio di Roma, Angelo Di Genio è protagonista del testo di Godfrey Hamilton, in un viaggio interiore tra contagi d’affetto e condanne patologiche

Road Movie, percorso di un’amore scomparso
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30 Novembre 2016 - 14.16


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di Nicole Jallin

Più che un’avventura di distanze fisiche colmata in un coast to coast automobilistico tra gli Stati Uniti è una discesa verticale nella geografia di se stessi. Più che la smania cosciente dell’arrivo è lo stordimento indolente per ciò che si è appena perduto. Più che monito drammatico sugli incontri estranei, sui rischi della malattia, sul lascito indelebile del contatto amoroso, è una partecipata condivisione di reconditi sgomenti, di rilassate confidenze, di privati legami umani. É, Road Movie di Godfrey Hamilton (con traduzione dovuta a Gianmaria Cervo), un’aderenza al turbamento personale che ora si propone al Teatro dell’Orologio di Roma, nella vigorosa, schietta regia di Sandro Mabellini, nella complicità musicale di Daniele Rotella, eseguita dal vivo per pianoforte e violoncello da Giorgio Bernacchi, e nella recitazione concessa senza riserve, saldamente intima di Angelo Di Genio.

Siamo chiamati a esplorare la temperatura esistenziale di Joel, che è anche espressività anatomico-sentimentale per più profili (come una prostituta con maternità infranta, o un’altra femminilità bloccata nell’attesa in autogrill, o una giovane sbandata che libera ironia di vivere sulla morte) frequentati, amati, lasciati per strada nel viaggio/confessione di cinque giorni in pieni anni Novanta: da New York a San Francisco per raggiungere Scott, compagno di sincero affetto omosessuale, strappato (come tanti, troppi) alla vita dall’AIDS.

C’è, nello scorrere di attimi e chilometri, il peso di pregiudizi e riscatti, di ombre e sorrisi, di emotività eccentriche e individualità strette ai margini; c’è, in questo assolo di commozione, lo svelarsi della paura, della vicinanza e del distacco quale irremovibile tasselli identitario, quale tappa conoscitiva della propria anima inquieta, incerta, smarrita. E c’è un grido indicibile, serio e ironico, intenso e scherzoso, nell’itinerario coscienzioso di sé, di noi: un grido alla vita, alla libertà di soffrire, al diritto alla cura, al ritrovamento di chi se ne è andato. E chi non ancora l’avesse percepita questa contiguità teatrale, ha tempo fino a domenica 4 dicembre per recuperare.

Teatro dell’Orologio, via dei Filippini 17/A, info 06 6875550 biglietteria@teatroorologio.com

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Road Movie

di Godfrey Hamilton

traduzione Gianmaria Cervo

con Angelo Di Genio

regia Sandro Mabellini

pianoforte e violoncello Giorgio Bernacchi con la collaborazione di Antony Kevin Montanari

produzione Teatro dell’Elfo

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