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Un Pirandello noir nel (meta)teatro di Tiezzi

Al Teatro Carignano di Torino, Federico Tiezzi rilegge Questa sera si recita a soggetto, per uno scavo metalinguistico nelle passioni represse. [Nicole Jallin]

Un Pirandello noir nel (meta)teatro di Tiezzi
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26 Aprile 2016 - 13.14


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di Nicole Jallin

Una commistione di pluralità stilistiche, estetiche, linguistiche, la versione di “Questa sera si recita a soggetto” prodotta dal Piccolo Teatro di Milano e affidata alla regia sempre imprevedibilmente ispirata, analitica e sagace di Federico Tiezzi. Un adattamento decostruttivo drammaturgico (tecnico-filosofico), quello operato con Sandro Lombardi – ospitato al Carignano di Torino dal 12 al 24 aprile – che, nell’analisi pirandelliana della mise en abyme, riflette sul Teatro nell’atto stesso del suo dis-farsi, e indaga la scena nel momento della sua nascita, del suo popolarsi di oggetti, scenografie, tecnici, spettatori, personaggi e attori.

Spaccato in due atti/tempi, la commedia della decadenza (economica, sociale, morale) della borghese famiglia siciliana La Croce, improvvisata su base di un canovaccio – a sua volta derivato dalla novella di Pirandello “Leonora, addio!”, tratta dall’ultima aria del Trovatore -, assume, prima di abbandonarsi al (meta)racconto di se stessa, iniziali toni da tractatus scientifico e matematico, con tanto di lavagna e passaggi logici. Al lodevole Luigi Lo Cascio, alias il Dottor Hinkfuss, alias il Direttore di scena, il compito di spiegare la biologia e l’economia della messinscena che, lungi dall’aver debiti o legami con l’Autore le sue parole, è artificio primo e inedito del regista, in comunione con i suoi attori (gli altrettanto encomiabili Valentina Cardinali, Elisa Fedrizzi, Francesco Colella, Francesca Ciocchetti, Sandra Toffolatti, Massimo Verdastro, Petra Valentini, Nicola Ciaffoni, Gil Giuliani, David Meden, Marouane Zotti, Elena Ghiaurov, Ruggero Franceschini, Alessio Genchi).

Nell’originale architettura narrativa a scatole cinesi, il metalinguaggio caro all’autore agrigentino diventa qui scheletro scoperto, ingranaggio di rimandi, di sconfinamenti tra fabula e intreccio, finzione e realtà, arte e vita, vero e falso. E loro, i personaggi (che ricoprono il ruolo di attori, ma che sono anche interpreti che si fingono spettatori scendendo in platea, affacciandosi dai palchi, abbattendo ogni convenzione scenica), ora si presentano come ombre surrealiste in cappotto nero e testa da coccodrilli: animalesche e simboliche premonitrici di un “cannibalismo” finale fisico ed esistenziale. Corpi che risucchiano nella loro chiassosa, precisamente caotica e raffinata rappresentazione – assiduamente interrotta da repentini cambi di scena, sali-scendi di sipari e incursioni di personale tecnico – orientamenti futuristici (anche nei costumi di Gianluca Sbicca), richiami al melodramma, al musical, al vaudeville, e cenni a filmiche atmosfere fumose da noir misto a burlesque, con colorate scritte neon (per scene di Marco Rossi e luci di Gianni Pollini) a scrivere citazioni di Ludwig Wittgenstein e indicare il “Cabaret” frequentato da Avventori-gangster.

Un dettagliato pastiche, quello di Tiezzi, che trova eco espressivo nell’affascinante ensemble recitativo dove ben si amalgama l’ironia di capricci e battibecchi al dramma dell’oppressione e della violenza, e che sostiene anche un certo calo di tensione nella seconda metà del lavoro. Legittimo, per un fulgido spettacolo di quasi tre ore.


Foto di Attilio Marasco[/size=1]

QUESTA SERA SI RECITA A SOGGETTO[/size=4]

di Luigi Pirandello

adattamento drammaturgico Sandro Lombardi, Federico Tiezzi

con

Luigi Lo Cascio – Dottor Hinkfuss

Valentina Cardinali – Totina La Croce

Elisa Fedrizzi – Dorina La Croce

Francesco Colella – Rico Verri

Francesca Ciocchetti – La Generala

Sandra Toffolatti – Mommina La Croce

Massimo Verdastro – Sampognetta

Petra Valentini – Nenè La Croce

Nicola Ciaffoni – Pomàrici

Gil Giuliani – Pometti

David Meden – Nardi

Marouane Zotti – Sarelli

Elena Ghiaurov – La Chanteuse

Ruggero Franceschini – Mangini/Avventore Cabaret Alessio Genchi – Avventore Cabaret

regia Federico Tiezzi

scene Marco Rossi

costumi Gianluca Sbicca

luci Gianni Pollini

trucco e acconciature Aldo Signoretti immagini video Fabio Bettonica

Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa

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