Immigrati brava gente: in scena al Teatro Martinitt | Giornale dello Spettacolo
Top

Immigrati brava gente: in scena al Teatro Martinitt

Il tema dell'immigrazione clandestina torna al Teatro Martinitt. Dal 5 all 22 novembre 2015 andrà in scena la commedia Immigrati brava gente

Immigrati brava gente: in scena al Teatro Martinitt
Preroll

GdS Modifica articolo

29 Ottobre 2015 - 14.33


ATF

Il tema dell’immigrazione clandestina torna al Teatro Martinitt. Dal 5 all 22 novembre 2015 andrà in scena la commedia Immigrati brava gente, che tratta con ironia e rispetto questo delicato argomento di attualità. L’opera stempera i toni e invita a guardare un po’ meno fuori e guardarsi di più dentro. Con tutta la contagiosa energia della comicità partenopea, sul palco si propongono – ma non si impongono – riflessioni sulla paura del diverso; pregiudizi, equivoci e ripensamenti in quella che è una gara a chi è più disperato.

I riflettori sono puntati sulla disperazione di chi arriva da lontano per sopravvivere e sul rancore di chi non sa partire. Sentimenti e risentimenti, umanità e disumanità, occasioni invocate e opportunità sprecate, giudizi e pregiudizi, vite scontate ed esistenze da reinventare… tutto si mescola in scena. Che cosa succederebbe se in una famiglia napoletana, scossa dalle solite beghe, dalla solita vita grama, irrompesse un immigrato, che ha attraversato il mare per fuggire alle privazioni del suo Paese? Scopritelo con noi a novembre, per ragionare –al di là della propaganda, delle sterili polemiche, del buonismo o dell’egoismo- su un problema vero, che ha più facce. Una commedia che non ha la pretesa di fornire una verità assoluta ma di stimolarne la ricerca in ognuno.

Immigrati brava gente è una commedia scritta e diretta da Bernerdino De Bernardis, con Bernerdino De Bernardis, Angela Ruggiero, Ruddy Almada, Simonetta Milone, Francesca Di Meglio, Matteo Fasanella, Elena Verde, Antonio Coppola e Giuseppe De Bernardis.

Sinossi. La famiglia Croccolo sta per essere sconvolta (ma non lo era già?) dall’arrivo di Omar, uno dei tanti disperati che giungono da lontano, dal mare. A decidere, non senza dubbi ed esitazioni, di accoglierlo in casa è Salvatore, il capofamiglia. Deluso dal figlio Roberto, impegnato in una crociata di conquista di talent e reality, compie un gesto di umanità ma in fondo anche provocatorio e affida a Omar un lavoro, nonostante o forse proprio a causa dei continui rimbecchi della suocera e delle infantili gelosie del figlio. Tra deflagrazioni comiche e amare riflessioni, in un humus tutto partenopeo, alimentata da tutta l’energia e fantasia contagiose della napoletaneità, dallo squallore nasce la poesia della quotidianità.

Native

Articoli correlati