Fino a stasera, 18 gennaio 2015, al teatro Argentina, sul palcoscenico un’opera di Romeo Castellucci sul Mosè del libro dell’Esodo. Go Down, Mose è una riflessione su diversi momenti della vita della biblica guida del popolo ebraico. Il titolo evoca una celebre canzone spiritual degli schiavi neri d’America, che si identificavano con il popolo ebraico, capace di affrancarsi dalla schiavitù dell’Egitto. Gli israeliti erano il simbolo della loro prossima liberazione, così come ora quel canto degli schiavi d’America può significare la condizione della nostra schiavitù incorporea, in esilio dall’essere.
Portatore di una rivelazione. Il profeta del monoteismo è presentato come un uomo che reagisce di fronte alle difficoltà che un Dio senza nome e senza immagine gli pone. Mosè è visto come portatore di una rivelazione che agisce ora, nel tempo attuale, nello spazio-tempo della vita quotidiana, oscuramente percepita come esilio.
Fino al 2016 in tutto il mondo. Go Down, Moses – prodotto dal Teatro di Roma e Societas Raffaello Sanzio in coproduzione internazionale – è in tournée già dal 2014 e fino al 2016 in tutto il mondo, dalla Francia alla Grecia, dall’Australia al Canada e agli Usa.