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Licenziati orchestra e coro dell'Opera di Roma

Carlo Fuortes: decisione dura, sofferta, ma necessaria per salvare il teatro. Il sindaco Marino: momento drammatico,ma l'Opera di Roma rinascerà.

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2 Ottobre 2014 - 18.51


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“E’ una decisione dura e sofferta, ma è una strada che pensiamo possa sventare la chiusura”. Lo ha sottolineato il sovrintendente del Teatro dell’Opera di Roma, Carlo Fuortes, al termine del consiglio di amministrazione del Costanzi, commentando la decisione di avviare la procedura di licenziamento collettivo di orchestra e coro.

Dopo gli scioperi dei mesi scorsi, che hanno fatto allontanare anche il maestro Riccardo Muti, è arrivata quindi la decisione decisica: licenziare 182 unità su un personale di 460 persone. Fuortes ha stimato che i risparmi conseguenti a questa decisione si aggireranno sui 3,4 milioni e ha poi aggiunto: “Noi auspichiamo che tutti o parte di musicisti e artisti del coro si riuniscano e formino un soggetto. Ci sono 75 giorni per capire ed eventualmente trattare e definire il percorso successivo. Se si organizza tutto nel migliore dei modi dal 1 gennaio il teatro dell’Opera potrebbe aver nuova orchestra e coro”.

Il sindaco Ignazio Marino, all’uscita del cda, ha commentato: “Un percorso – ha detto Marino – mai intrapreso prima nel nostro paese, ma l’unico che può, in un momento drammatico per il nostro Teatro dell’Opera, portare a una sua vera rinascita”. Il sindaco ha poi spiegato che «Il doloroso e recente messaggio di Muti ha determinato una frenata degli abbonamenti e una fuga degli sponsor».

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