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Tra storia, cinema e leggenda: la Fontana di Trevi

Simbolo indiscusso della Città Eterna, il monumento affascina per la sua maestosità, il mito delle monete e la fama cinematografica conquistata con Fellini e Totò

Tra storia, cinema e leggenda: la Fontana di Trevi
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22 Dicembre 2025 - 18.49 Culture


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Nel cuore di Roma, a due passi da Via del Corso e Via del Tritone, si trova uno dei monumenti più riconoscibili al mondo. Alta 26 metri e larga quasi il doppio, la Fontana di Trevi domina la facciata di Palazzo Poli con la sua grande vasca rettangolare, alimentata dall’antico acquedotto Vergine del 19 d.C. Il gruppo scultoreo in marmo di Carrara raffigura il dio Nettuno su un carro trainato da cavalli marini, simbolo della mutevolezza dell’oceano, affiancato dalle statue dell’Abbondanza e della Salubrità.

Non è solo un capolavoro artistico, ma anche una vera protagonista del cinema. È diventata immortale grazie al celebre bagno di Anita Ekberg ne La Dolce Vita di Fellini e all’esilarante scena in cui Totò tenta di venderla a un turista italo-americano in Totòtruffa 62.

La fontana è oggi la più famosa tra le oltre duemila presenti nella Città Eterna ed è considerata un’icona dello stile tardo barocco. Il suo aspetto attuale risale al progetto dell’architetto Nicola Salvi, che la realizzò su incarico di Urbano VIII, Papa della famiglia Barberini, sostituendo una precedente fontana con tre vasche affiancate, risalente al 1410.

Tra i riti più conosciuti legati a questo luogo c’è il lancio della monetina. Secondo la leggenda, il gesto va compiuto dando le spalle alla fontana, a occhi chiusi e con la mano destra sopra la spalla sinistra, per assicurarsi un ritorno a Roma. Ogni giorno vengono raccolti fino a 3mila euro, destinati in beneficenza alla Caritas. Tuttavia, l’introduzione dal primo febbraio di un ticket di due euro per i turisti stranieri per accedere all’area davanti al catino potrebbe avere conseguenze anche su questa tradizione.

Anche l’origine del nome “Trevi” resta avvolta da diverse ipotesi. Potrebbe derivare da “Trebium”, località situata nei pressi della Tiburtina, oppure dal termine “trivio”, l’incrocio delle tre vie (Collatina, Prenestina e Tiburtina) da cui proviene l’acqua. Un’ultima spiegazione affonda nella mitologia: la ninfa Iuturna, invocata durante la siccità, avrebbe avuto in questa zona un tempio chiamato proprio “trevi”, lasciando così il suo nome a uno dei simboli più famosi di Roma.

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