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Pogacar come Pantani. Dopo il Giro, porta a casa anche il Tour de France

Un altro record battuto, un altro accostamento che pesa come un macigno. Non si può non tornare indietro di 26 anni, quando il Pirata Marco Pantani centrò la storica doppietta

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Pogacar al Tour
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22 Luglio 2024 - 15.44 Culture


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Ancora lui, Tadej Pogačar. Un altro record battuto, un altro accostamento che pesa come un macigno. Non si può non tornare indietro di 26 anni, quando il Pirata Marco Pantani centrò la storica doppietta. 

Prima il record disintegrato durante la 15° tappa del Tour de France sul Plateau de Beille, dove lo sloveno ha rifilato 4 minuti di distacco rispetto al tempo del ciclista cesenate (era quello il tempo da battere). Adesso è ufficiale anche l’altro record, quello della storica doppietta Giro d’Italia-Tour de France.

Pogačar, dopo aver promesso grande spettacolo fin dall’inizio della stagione quando alle “Strade Bianche” è andato in fuga per 81 km, ha conquistato entrambi i versanti delle Alpi. Prima di lui solo in sette hanno centrato questo obiettivo. Il primo, nemmeno a dirlo, fu Fausto Coppi nel 1949 quando ancora le strade bianche erano di ordinaria amministrazione. Il bis fu servito poco dopo nel 1952. 

Oltre a lui, nell’ordine abbiamo Jacques Anquetil, Eddy Merckx, (per tre volte), Bernard Hinault, Stephen Roche e Miguel Indurain. Nell’arco di di 115 anni di storia solo in otto sono riusciti nell’impresa di completare il “giro della morte”. 

Adesso è lecito solo sognare. Questo è il momento in cui iniziamo a distaccarci dalla realtà e volgiamo lo sguardo verso orizzonti proibiti, le colonne d’Ercole, guardando una vetta che nessuno ha mai osato scalare, un record che aspetta ancora il suo primo nome. È la Tripla Corona, ovvero vincere nello stesso anno Giro d’Italia, Tour de France e Vuelta a España.

Finora nessuno ci è riuscito e lo sloveno non si è sbilanciato riguardo all’impresa. Nella storia del ciclismo sono in sette ad aver messo tutti e tre i trofei in bacheca, ma tutti in anni diversi: Anquetil, Gimondi, Merckx, Hinault, Contador, lo squalo di Messina Vincenzo Nibali e Chris Froome.

Chissà se Pogačar ci stupirà anche questa volta. Intanto noi guardiamo la vetta proibita, nell’attesa di vedere il primo che la raggiungerà.

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