‘Una dolorosa immobilità’ è il nuovo volume della Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori (Faam) che sarà ospitato a Casa Pascoli, in collaborazione con Sammauroindustria: 129 fogli dattiloscritti risalenti ai primi anni ’80 che racchiudono una sceneggiatura firmata da Vincenzo Consolo, Marco Bellocchio e Vincenzo Cerami.
Il testo è incompiuto, dimenticato, finora inedito e racconta la vita di Giovanni Pascoli.
Nato per diventare un film Rai sulla vita del poeta, con la regia dello stesso Bellocchio, il progetto fu abbandonato e la sceneggiatura realizzata solo nella prima parte. La penna che si scorge è quella di Consolo, nella stesura come nelle correzioni, ma l’opera è il frutto di un lavoro progettato, discusso ed elaborato in concerto con Cerami e Bellocchio: l’autorevolezza degli autori e l’interesse del testo hanno portato le curatrici, Gianfranca Lavezzi e Federica Massia, e l’editore a ritenere indispensabile la pubblicazione.
Sono state rinvenute due distinte redazioni della sceneggiatura, una manoscritta e una, successiva, dattiloscritta: la seconda è riprodotta nel testo, mentre la prima è ripercorsa nell’Introduzione, firmata da Gianfranca Lavezzi, che ricostruisce la storia del progetto cinematografico e la vicenda genetica ed evolutiva del testo, risalendo anche alle fonti, soprattutto ‘Lungo la vita di Giovanni Pascoli’, la biografia scritta dalla sorella Mariù. Le redazioni sono parziali, ripercorrono un periodo limitato della vita di Pascoli – relativo agli anni giovanili universitari e “scapigliati” trascorsi a Bologna – che è forse anche il più interessante: ricco di tensioni e tormenti, vitalità e apertura sociale, in una dissociazione irrisolta tra impegno politico, familiare e letterario.
Oltre alla sceneggiatura cinematografica, il volume offre al lettore per la prima volta due inediti regalati da Bellocchio, sempre di ambito pascoliano: l’abbozzo di un soggetto per un cortometraggio, intitolato ‘Svanì’ e datato 2018, e un disegno a penna per un altro “corto” non finito, intitolato ‘La cavallina storna’.