Nel tumulto creativo del 15 aprile 1874, Parigi diventò il palcoscenico di una rivoluzione artistica senza precedenti. Trenta audaci pittori, respinti dal rigido Salon ufficiale, si riunirono nello studio di Felix Nadar per esporre 63 opere che sfidavano i canoni accademici. Claude Monet, Pierre-Auguste Renoir, Edgar Degas, e altri geni dell’arte sfoggiavano la loro audacia cromatica e ribellione alle convenzioni.
Oggi, quel tumulto prende forma ed ordine nella mostra “Parigi 1874. L’istante impressionista” al Museo d’Orsay, un tributo ai 150 anni del movimento che ha scosso le fondamenta dell’arte. Ma oltre la fama degli uomini, spicca la figura trascurata di Berthe Morisot, unica donna di quel gruppo storico che oggi viene finalmente celebrata al Palazzo Ducale di Genova in una mostra rivelatrice.
L’Italia si unisce alle celebrazioni con mostre affascinanti: non solo Genova ma anche Roma, “Impressionisti – L’alba della modernità” al Museo storico della fanteria, e a Milano, un confronto tra Cézanne e Renoir a Palazzo Reale. Padova omaggia il padre dell’Impressionismo con “Monet. Capolavori dal Musee Marmottan Monet“, un viaggio intimo nella sua pittura e nella sua vita.
Un dialogo tra passato e presente, attraverso mostre che ci immergono nell’anima dell’Impressionismo, illuminando così l’eredità di quei ribelli con pennello. Oltre a celebrare i maestri noti, ci guidano alla scoperta di figure trascurate come Berthe Morisot, donando nuova vita alle loro opere e storie.
In un’atmosfera di scoperta e celebrazione, ci portano in un viaggio affascinante tra la bellezza e l’importanza duratura di questo movimento artistico. Le luci ed i colori delle opere di quei pittori ribelli che hanno sfidato le convenzioni artistiche del loro tempo.