di Manuela Ballo
Giusy Ferreri “Miele”
Diciannovesima dopo i voti della giuria della sala stampa in seguito alle prime due serate.
Anche riascoltato confermo il giudizio della performance qui riportata, e anche questa volta colpisce l’uso della Vuvuzela.
La voce è quella tipica della cantante con il suo timbro più che riconoscibile, un continuo richiamo alla memoria della canzone che anni fa l’ha resa celebre “A novembre”.
Canzone d’ amore struggente, una promessa d’ amore, un “Amore che è una lama tagliente”. Lei spera che lui ritorni e che il tempo lo porti da lei.
Poca grinta e, ancora una volta, poteva fare di più.
Voto 6
Highsnob e Hu “Abbi cura di te”
Diciottesimi dopo i voti della giuria della sala stampa in seguito alle prime due serate
Riascoltandoli mantengo il mio giudizio positivo su di loro. Questa sera mi hanno ricordato in particolare un’altra coppia quest’ anno assente da Sanremo, I Coma Cose, uomo e donna che parlano d’ amore. Forse esagerata la similitudine delle polemiche amorose alle battaglie. Di questi tempi ben altre battaglie si combattono nel mondo.
Mantengo il giudizio sul fatto che le loro voci stanno bene insieme.
Per questi motivi che ho appena detto diminuisco il voto che avevo assegnato loro precedentemente, facendoli scendere di un punto.
Voto 7
Fabrizio Moro “Sei tu”
Decimo dopo i voti della giuria della sala stampa in seguito alle prime due serate
Era meglio in coppia con Ermal Meta in “Non mi avete fatto niente”. Lui a me piace, ma più passa il tempo e più mi convinco che sia ripetitivo e scontato, sempre le stesse tematiche e sempre storie struggenti e deprimenti che vorrebbero portare l’ascoltatore al pianto.
Non mi ha trasmesso granché soprattutto se paragonata alla sua “Portami via”. Quella sì che meritava. Riascoltandolo non posso che ribadire il giudizio precedente, per questo mantengo lo stesso voto.
Voto 6
Aka 7even “Perfetta così”
Ventunesimo dopo i voti della giuria della sala stampa in seguito alle prime due serate.
Attacco con inconfondibile suono di chitarra classica. Ma purtroppo il giro di nota è esageratamente semplicistico e non riesce a decollare nella determinazione di una musica gradevole che colpisca. Viene da Amici e da un grande successo estivo. Bella la voce anche se il giovane deve ancora fare molta strada. Ci sarebbero i mezzi per emergere ma in questa esibizione non li ha completamente mostrati.
Riconfermo il voto dato in precedenza.
Voto 6
Massimo Ranieri “Lettera di là dal mare”
Ottavo dopo i voti della giuria della sala stampa in seguito alle prime due serate.
Già ieri sera il giudizio era positivo, ma riascoltandolo emerge non solo la sua ben nota e apprezzata voce , ma anche una dolce e antica melodia musicale.
Riprende sia nella forma che nella narrazione le vecchie ballate sul viaggio e sul mare.
Roba di altri tempi con un testo che in alcune parti si fa esplicito e in altre rimane metaforico.
La sua voce e la sua capacità di stare sul palco vanno oltre il testo cantato. L’erba di casa Ranieri rimane sempre verde, e per questo aumento il voto portandolo ancora più in alto.
Voto 8
Dargen D’amico “Dove si balla”
Quarto dopo i voti della giuria della sala stampa in seguito alle prime due serate.
È da molti anni che Dargen D’amico calca i palchi e fa ballare con la sua musica, ma è il suo esordio lì a Sanremo. Non ha dato il meglio di sé probabilmente. Il testo è pieno di anglismi e frasi fatte. Con riferimenti alla brutta fine che hanno fatto le cartoline e le mascherine. Ha una grande nostalgia per la musica dance, il testo lo ribadisce:
“Dai metti la musica dance/Che tremano i vetri di casa/E la sente la sente la sente/Anche un parente di giù/(Ciao zio Pino!)” Anche se la giuria lo ha portato al quarto posto nella classifica, io mi sento di confermare un giudizio non completamente positivo, ma neppure negativo, perché in qualche modo sono stata trascinata , come la sala, a ballare. Per questo lo porto alla sufficienza.
Voto 6
Irama “Ovunque sarai”
Nono dopo i voti della giuria della sala stampa in seguito alle prime due serate.
Per Irama non posso far altro che confermare il precedente giudizio.
La presenza scenica non è per niente male, e la voce assume valore quando la adopera nei toni alti. La musica si presta bene all’ orchestrazione Sanremese. Dopotutto non è male anche se non ha la forza di imporsi.
Voto 6
Ditonellapiaga con Rettore “Chimica”
Settime dopo i voti della giuria della sala stampa in seguito alle prime due serate.
Riascoltandole la loro chimica è risultata più apprezzabile di quanto non lo fosse al primo ascolto. Funzionano come coppia in cui spicca una profonda diversità di personalità e di voce. Per il resto è la solita Rettore trasgressiva mentre la compagna sembra un educanda appena uscita da un college. La giuria della sala stampa ha molto apprezzato la performance, riascoltando il brano anche io sono per aumentare il voto.
Voto 6 e mezzo
Michele Bravi “Inverno dei fiori”
Quattordicesimo dopo i voti della giuria della sala stampa in seguito alle prime due serate.
Confermo: Giovane che tenta di piacere ai giovani, e la mise di questa sera, gilet e pantalone rosso con guanti di pelle fiammanti cosparsi di rose color oro, confermano il mio giudizio sul suo tentativo di imporsi per piacere ai giovani. Sul testo confermo quanto ho scritto in precedenza: Il testo che voleva essere altisonante e poeticamente complesso è apparso alla fine inferiore alle aspettative. La banalità in una frase: “È da tanto che non mi succede nient’altro che avere la paura di perderti da un momento all’altro”. Rimane al di sotto della sufficienza.
Voto 5
Rkomi “Insuperabile”
Quindicesimo dopo i voti della giuria della sala stampa in seguito alle prime due serate.
Si presenta con una mise che è una variante della serata precedente, con un tocco in più di casual e un po’ di dark dato solo dai guanti di pelle nera. Tuttavia l’abbigliamento non sempre fa il cantante. L’ unica cosa da salvare in questa esibizione è il ritmo dato dalla batteria e dal triangolo. Troppo poco.
Voto 5
Mahmood e Blanco “Brividi”
Secondi dopo i voti della giuria della sala stampa in seguito alle prime due serate.
Bravi, anzi bravissimi. L’ho detto e lo ridico. Sfiorano la perfezione. Per questo sottoscrivo ciò che ho già scritto confermando il voto.
Quelli di Blanco e Mahmood sono i brividi veri della nuova generazione. Sono credibili seppur profondamente diversi l’uno dall’ altro sono riusciti a fondere le loro voci e anche le loro diverse fisicità.
Lo hanno fatto con complicità sia nei toni vocali che nei loro movimenti. Non rinunciando anche se in piccole porzioni a rispettare la loro specifica forma canora. Avranno un indubbio successo e non a caso i Bookmaker li danno tra i favoriti.
Voto 9
Gianni Morandi “Apri tutte le porte”
Quinto dopo i voti della giuria della sala stampa in seguito alle prime due serate.
È il Gianni Morandi di “Fatti mandare dalla mamma” riletto da Jovanotti, il quale ha scritto un pezzo calibrato sui suoi abituali ritmi per adattarli alle capacità canore di Gianni. Il talento non ha età. Il finale è bello perché sembra che anche in questo caso Jovanotti abbia voluto rendere omaggio ad un altro grande della musica leggera italiana, Lucio Dalla.
Anche dopo averlo riascoltato confermo questo giudizio, continua ad essere grande e ad avere una voce ed energia straordinarie. Confermo alla grande il voto. Lo dimostra anche il modo caloroso con cui viene accolto dal pubblico dell’ Ariston.
Voto 8