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Franco Battiato è amato dai giovani? "Sì, ci stimola ricordi"

Un rapido giro d'orizzonte tra ragazze e ragazzi d'oggi. Il cantautore siciliano è apprezzato e cantato al di la delle mode e dei tempi

Franco Battiato è amato dai giovani? "Sì, ci stimola ricordi"
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18 Maggio 2021 - 19.12 Culture


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di Manuela Ballo

Si è spesso detto come i giovani ascoltino, prevalentemente, musiche che spaziano dal rap al reggae; dalla musica commerciale all’elettronica. E’ questa la verità o è un facile stereotipo? Ecco alcune voci di giovani amiche e amici, raccolte in presa diretta nel giorno in cui l’emozione è molto forte per la notizia appena appresa. E molte delle risposte ricevute sbaragliano la credenza che i giovani siano così disattenti alla produzione artistica e musicale di valore, anche se non strettamente legata alla loro età. Tra i giovani c’è chi lega la sua voce a periodi della propria vita e chi a storie particolari. Ci sono autori che vanno oltre le stagioni e le generazioni, come Battiato. Diversi anche i modi con i quali sono entrati in contatto con le sue musiche e con la sua poesia.

Chi, come Anna Parello lo ascolta abitualmente in macchina, magari durante la pausa estiva, diretta verso il suo mare e con il solito Cd inserito nello stereo, cantando a squarciagola “Il ballo del potere”, o “Te lo leggo negli occhi”, emozionandosi e sorridendo perché quelle canzoni la riportano a momenti felici e al ricordo di una persona tanto cara.  Anche a Erica Lorenzano ogni canzone le ricorda sempre qualche episodio della vita o qualche persona alla quale la associa: ” E’ come se ripercorressi la mia infanzia, rivedendomi in macchina con mio padre ad ascoltare “Centro di gravità permanente” e “Bandiera bianca”. Un’altra canzone, “La cura”, le fa affiorare alla mente i momenti con il suo ragazzo.

Delia Viggiano conosce Battiato, anche se in misura minore rispetto altri cantautori. Lo confessa candidamente.  Anche lei lega la musica dell’artista siciliano ai suoi viaggi in macchina fatti da piccola: “Ricordo ancor oggi che due canzoni, in particolare, mi colpivano ”La cura” e “ Te lo leggo negli occhi”. Viaggiavo in macchina con mia zia, dopo la scuola: sentendole mi trasmettevano gioia.  Guardavo fuori dal finestrino e mi sentivo in un mondo tutto mio, immersa nei miei pensieri. Guardavo la strada e sognavo”. Riccardo Miccichè lega le canzoni di Battiato alle scampagnate con gli amici e ai momenti felici e spensierati passati con loro: “ Era bello cantare, tutti insieme, “Cuccurucucu Paloma” o “Centro di gravità permanente”.

Per Caterina Abate è un pezzo di storia familiare che se ne va; un pezzo di vita legata strettamente a quella della sua terra: “E’, infatti, anche un pezzo della storia della Sicilia che se ne va. Lo sentivo, doveva succedere.  Nelle sue ultime opere ci voleva far capire cosa stava accadendo ed è come se lui ci stesse preparando a questo momento. Tutti i suoi ultimi lavori hanno testimoniato come la morte faccia parte della vita. In realtà, ho sempre sperato che ciò accadesse il più tardi possibile”. Per Elena Di Benedetto è uno dei cantautori italiani ai quali è più legata: ” Le sue canzoni hanno segnato le mie giornate. “La cura” e “Te lo leggo negli occhi” sono due vere e proprie poesie che mi stanno particolarmente a cuore perché fatte di parole in grado di attraversare l’anima e di farti emozionare ogni qualvolta qualcuno te le dedica”.

Erica Cerami non dice di essere un’appassionata storica e una conoscitrice profonda della sua vita pero“ la sua fama lo precede e canzoni come “La cura”, arrivano nel profondo, anche se non si conosce. È un pezzo che mi ha fatto credere che esista l’amore, quello sincero, che s’incarna in una persona capace di rimanerti vicino per tutta la vita. Canzoni come “Cuccurucucu” l’abbiamo ballata tutti almeno una volta nella vita. Forse potevo avvicinarmi prima a quest’artista ma avrò il tempo per farlo, perché si sa che artisti come lui sono immortali”.
Linda Salvetti : “La sua musica mi ha accompagnato sia nei momenti di solitudine sia quelli in cui ero in compagnia. Ho trovato nei suoi testi un rifugio, una sorta di carezza all’anima capace di darmi conforto”. Non riesce a scegliere un pezzo preferito, ma confessa quelli che ha più amato, “ Gli uccelli”, “Insieme a te non ci sto più”, “E ti vengo a cercare” e l’incredibile duetto con Milva in “Alexander Platz”. Per lei “Franco Battiato era un vero poeta dell’anima in grado di colpire tutti, non un guru, ma un essere umano di una poetica propria, un cantautore che ha saputo trasmettere idee e melodie tanto intime quanto comuni, tanto pindariche eppure così vicine a noi “.

Jennifer Graceffa ha un rapporto del tutto particolare con la musica di Battiato. Un ricordo bello e triste allo stesso tempo: ” La cantavo sempre con mia nonna e ci divertivano molto. Poi lei si è ammalata di Alzheimer e ho capito che quando le cantavo Battiato lei era felice e riusciva a seguire la musica battendo i piedi. Mi ha aiutato a superare questo delicato transito della vita“.  Alice Muti Pizzetti ha tutti i pezzi di Battiato nella sua playlist ma la canzone alla quale è particolarmente legata è “Centro di gravità permanente”. Ricorda un viaggio fatto con le sue amiche e la canzone era diventata una sorta di colonna sonora della loro vacanza.

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