Arriva Rovazzi a Sanremo, che con la sua adorabile aria da coniglietto smarrito intrattiene il palco dell’Ariston con i suoi successi, campioni di ascolti specie tra gli adolescenti: dalla hit ‘andiamo a comandare’ fino a ‘faccio quello che voglio’, il giovanissimo influenze di Milano scherza con l’orchestra, che si rifiuta di cantare i suoi pezzi e se ne esce con un paio di gag niente di male, con un Fausto Leali che entra a perdifiato per urlare che “il festival è truccato” e sua madre tra il pubblico che gli dice “Fabio, sei bravo, ma è meglio Baglioni”.
Ed è proprio Baglioni che alla fine si unisce a Rovazzi, insieme a Fausto Leali in un trio surreale ma che funziona, specie per la simpatia che Rovazzi riesce a instillare nel suo pubblico.