“L’America è già grande”. In risposta a “Make America Great Again”, slogan del presidente Donald Trump, Neil Young ha dato questo titolo ad una canzone del suo prossimo album in cui denuncia la visione riduttiva portata avanti dal presidente sugli Stati Uniti.
Il 71enne musicista canadese, ancora in grande forma, ha annunciato l’uscita dell’albun ”The Visitor”, in vendita dal primo dicembre.
“Sei già grande / tu sei la terra promessa”, dice nella canzone ”dedicata” a Trump, dove la voce del cantautore è accompagnata dalla sua chitarra e da un pianoforte.
«Sei già grande / tu sei la terra promessa / tu sei la mano tesa”. Parole sul Paese che l’ha adottato e dove dice di sentirsi libero e felice.
Nel 1989 Neil Young denunciò le politiche di George Bush sr nella canzone ”Rockin’ in the free world”, un inno alla libertà e che diventò preso un successo nell’Europa dell’Est, dove echeggiava le aspirazioni dei suoi popoli nel bel mezzo del crollo del comunismo.
Ironia della sorte, Donald Trump ha usato la canzone durante la sua campagna elettorale, cosa che ha reso furioso Neil Young