Continuano i tumulti in Venezuela tra le autorità e chi si oppone alla proposta del presidente Nicolas Maduro di convocare l’Assemblea costituente, e così Maduro ha ben pensato di utilizzare il tormentone dell’estate 2017 (nonché canzone più ascoltata di sempre in streaming), “Despacito”, per la propria propaganda politica. Ovviamente la cosa non è andata per niente a genio al duo della canzone: Luis Fonsi (autore), che ha subito postato su Twitter la propria indignazione e lo ha diffidato per vie legali, e Daddy Yankee (co-interprete).
Portoricano classe ’78, Fonsi ha scritto: “Non sono mai stato interpellato né ho mai autorizzato l’uso o la modifica al testo di “Despacito” per scopi politici, tanto meno nel bel mezzo della deprecabile situazione in cui versa il Venezuela, un paese che amo molto. La mia musica è per tutti quelli che desiderano ascoltarla e goderne, non per usarla come propaganda tesa a manipolare la volontà del popolo che sta reclamando la sua libertà e un futuro migliore”.
#sosvenezuela pic.twitter.com/V9X2Kv1z21
— Luis Fonsi (@LuisFonsi) 24 luglio 2017
Nella versione remixata di Maduro, il testo chiede che il popolo eserciti “lentamente” (‘despacito’ in spagnolo significa proprio questo) il voto al posto dei proiettili, un chiaro riferimento agli scontri violenti degli ultimi mesi. Gli ha fatto eco Daddy Yankee che su Instagram ha postato una foto di Maduro con una grande X sopra la versione modificata della canzone.