Un caso che ha destato scalpore e che si è concluso con un parziale nulla di fatto: ha pianto di sollievo alla lettura della sentenza Schwesta Ewa, al secolo Ewa Müller, una rapper tedesca accusata fra le altre cose di aver costretto alcune sue fan a prostituirsi. Il tribunale di Francoforte, infatti, non è riuscito a provare lo sfruttamento della prostituzione né il traffico di esseri umani, ma l’ha condannata a due anni e mezzo di reclusione per sottrazione d’imposta e lesioni corporali.
«Mi vergogno molto per la mia vita cattiva e aggressiva. Non è compatibile con la vita che condurrò d’ora in poi. Me ne distanzierò e mi concentrerò totalmente sulla mia musica», ha dichiarato la 32enne durante la sua arringa come riporta la Bild.
L’accusa avanzata dal pubblico ministero era quella di aver costretto cinque fan a prostituirsi. Fra loro c’erano anche delle minorenni. La rapper, si leggeva nel decreto d’accusa, usava la sua fama per «comandarle a menadito». L’impossibilità di provare lo sfruttamento della prostituzione e il traffico di esseri umani e la testimonianza in suo favore di alcune delle giovani hanno però scagionato Schwesta Ewa.
Come riporta la Frankfurter Allgemeine, la cantante stessa ha cominciato a prostituirsi molto giovane (16 anni) ed è rimasta in quel settore per anni fino a che il successo le ha permesso di affrancarsi nel 2012. La donna è altresì dipendente da crack dall’età di 20 anni.
La condanna per sottrazione d’imposta si riferisce al mancato pagamento di 60mila euro di tasse (oltre 65mila franchi). Quella per lesioni corporali ad alcune risse nel quartiere a luci rosse che si trova nei pressi della stazione di Francoforte e a uno schiaffo dato a uno spettatore.
Nata in Polonia, Schwesta Ewa si è trasferita in Germania insieme alla madre all’età di 3 anni. Nel 2015 il suo album “Kurwa” (volgare per “prostituta” in polacco) ha guadagnato visibilità nelle classifiche tedesche. Nel video la canzone “Escortflow” (“Flusso di escort”).
Costringeva le fan a prostituirsi: rapper tedesca assolta al processo
Schwesta Ewa è stata però condannata a due anni e mezzo per evasione e lesioni. Lei: mi vergogno per la mia vita, penserò solo alla musica
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21 Giugno 2017 - 12.45
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