Dicembre. È tempo di bilanci. Ma soprattutto di classifiche. L’Internazionale stila la quella degli album migliori del 2016 a firma Giovanni Ansaldo, Marco Boccitto, Daniele Cassandro, Alberto Notarbartolo. Ecco la top list.
David Bowie, Blackstar
Blackstar è uscito l’8 gennaio, due giorni prima della morte di David Bowie. Inevitabile che acquistasse un significato simbolico assoluto e diventasse il canto del cigno del musicista britannico.
Radiohead, A moon shaped pool
Nei mesi scorsi si è parlato molto più della “sparizione” dai social network dei Radiohead che del loro nono album, A moon shaped pool. La scelta di cancellare i propri post da Facebook, Twitter, Instagram e dal sito ufficiale, a conti fatti, era solo una strategia di marketing, neanche troppo originale. A mesi di distanza, invece conviene riascoltarsi il disco senza distrazioni.
Kanye West, The life of Pablo
Vedi alla voce: separare l’uomo dall’artista. Kanye West ormai è un personaggio discutibile, non sa più se vuole essere Gesù, il presidente degli Stati Uniti, il re dell’hip hop, il migliore amico di Donald Trump o chissà cos’altro. Ma quando mette mano su un campionamento si dimostra ancora un fuoriclasse. The life of Pablo è una cartina di tornasole di cos’è la musica nel 2016.
Metá Metá, MM3
Terzo affondo d’intelligenza rumorosa dal trio succo concentrato del “samba torto” paulistano, una via più afro-punk-jazz di altre al passo disorientato del Brasile di quest’anno, e che a cent’anni da Pelo Telefone ancora s’industria. Disordem e progreso.
Konono No. 1 / Batida, Konono N°1 meets Batida
I lamellofoni più brutalmente elettrificati nella storia dell’Africa incontrano il kuduro svalvolato dell’estrema sinistra luso-angolana. Da Kinshasa a Luanda, dal regime di Kabila a quello di dos Santos, tramonto rosso fuoco condiviso al ritmo promettente e inquietante della “transizione”.
Piccola Orchestra Gagarin, Vostok
Equipaggio sardo-russo-catalano con avatar del compagno Yuri a bordo, il ritmo pastoso dell’afronauta Mandla Maseko che accende i razzi, un’antica Piaghesa ripresa da consegnare al primo alieno che passa, scompensi gravitazionali per archi e un omaggio da lontano alla madre terra Oum Khaltoum. Mica balle spaziali.
Elza Soares, A mulher do fim do mundo
Elza Soares ha 77 anni ed è un’istituzione della musica popolare brasiliana. Il suo ultimo album però non ha nulla di protocollare o di celebrativo. Questa è la musica (modernissima) di una donna combattiva, fiera e orgogliosa di tante cose: delle sue origini, della sua arte, della storia che l’ha segnata e orgogliosa anche del suo sesso. Sì, a 77 anni. A mulher do fim do mundo (la donna alla fine del mondo) è un lavoro militante e coraggioso che azzera qualunque pregiudizio che il mondo di oggi può avere su razza, genere ed età.
The Weeknd, Starboy
Quando nel 2011 è uscita (scaricabile gratuitamente) la prima musica di The Weeknd (il canadese Abel Tesafye, 26 anni) nessuno pensava che sarebbe potuto diventare in breve la più grande popstar del mondo.
Artisti vari, Space Echo. The mystery behind the cosmic sound of Cabo Verde finally revealaed
Ok, è una compilation di canzoni incise tra il 1975 e i primi anni ottanta a Capo Verde. Ma una delle caratteristiche di questo 2016 è stata la riscoperta di eccezionali tesori musicali africani a opera di etichette come Analog Africa, Strut o Awesome tapes from Africa.
Daniil Trifonov, Transcendental
Il mensile britannico Gramophone ha eletto Daniil Trifonov artista dell’anno del 2016.
Julius Katchen, The complete Decca recordings
Continua la moltiplicazione dei grandi box di ristampe. Quello dedicato ai dischi Rca di Charles Munch, soprattutto con la Boston symphony orchestra (Rca Red Seal), è prezioso (e colossale: 86 cd).
Johannes Brahms, Quartetti per archi, quintetto per piano e archi. Belcea Quartet, Till Fellner
Recentemente ho sentito il quartetto Belcea dal vivo a Roma in un programma di Schubert e Šostakovič che mi ha fatto una grande impressione. Mai come questa integrale dei tre quartetti per archi di Brahms: un’esecuzione che inchioda alla poltrona, e rende splendidamente i momenti di tensione più accesa come quelli più malinconici.