Leonard Cohen l'ultimo grande poeta del rock | Giornale dello Spettacolo
Top

Leonard Cohen l'ultimo grande poeta del rock

All'età di 82 anni è scomparso l'ultimo grande poeta del rock autore di canzoni indimenticabili come 'Famous blue raincoat' e 'Suzanne'

Leonard Cohen l'ultimo grande poeta del rock
Preroll

GdS Modifica articolo

11 Novembre 2016 - 06.41


ATF
L’ultimo grande poeta del rock: Leonard Cohen

di Marco Spagnoli

@marco_spagnoli

In soli trenta giorni o poco più, Leonard Cohen torna a conquistare la prima pagina dei giornali. Questa volta per l’ultimo motivo che i suoi milioni di fans in tutto il mondo avrebbero mai voluto conoscere: la sua scomparsa.

A fine settembre, infatti, You want it darker il suo album più ispirato degli ultimi anni era entrato nelle classifiche di tutto il mondo per ricordare come la sua grande ispirazione e lucidità
fossero ancora fondamentali in un pianeta che, come lui stesso cantava, ‘voleva più buio e uccideva così la fiamma della speranza’.

Adesso quell'”Henneni, Henneni” ritornello ripetuto drammaticamente nella sua canzone assume un altro significato ‘Sono pronto’ in ebraico, come afferma Abramo dinanzi a Jahvé, si riferiva, forse, ad un altro balzo, ad un altro salto verso quel mondo di cui aveva sempre sentito la potenza e l’ammirazione.

Poi il Nobel al suo amico Bob Dylan l’avevano portato a dichiarare ad un giornale spagnolo “Il Nobel a Dylan è come premiare l’Everest: è il più grande di tutti’.

Adesso questo: ad 82 anni un annuncio sulla sua pagina facebook che in meno di tre ore ha avuto oltre 20.000 commenti dai fans di tutto il mondo.

Sony Music Canada sulla pagina Facebook di Cohen scrivendo:”Con profondo dolore comunichiamo che il leggendario poeta, cantautore ed artista Leonard Cohen e’ morto”. La notizia viene riportata anche dalla rivista Rolling Stone online. Non viene rivelata la causa della morte.

”Abbiamo perso uno dei piu’ prolifici visionari. Una commemorazione si terra’ a Los Angeles fra qualche giorno. La famiglia richiede privacy nel suo periodo di dolore” prosegue la nota della casa discografica. Leonard Cohen e’ stato una sorta di eminenza grigia in un piccolo nucleo di cantanti e cantautori di grande impatto, in una generazione emersa a cavallo tra gli anni Sessanta e i primi anni Settanta. Solo Bob Dylan e Joan Baez esercitarono probabilmente un’influenza piu’ profonda sulla loro generazione, e forse solo la conterranea canadese Joni Mitchell, cantautrice icona della West Coast, fu al suo livello nelle liriche. Leonard Norman Cohen era nato il 21 settembre 1934 a Westmount, nel Quebec. Aveva imparato a suonare la chitarra da ragazzo e aveva formato un gruppo folk, i Buckskin Boys. Presto ispirato da Federico Garcia Lorca si era rivolto alla poesia. Dopo la laurea alla McGill University, si era immerso nell’ambiente del folk-rock della citta’. Conobbe la cantante folk Judy Collins, che in quello stesso anno inseri’ due canzoni di Cohen nel suo album ”In my life”. Una delle due era il primo celeberrimo successo di Cohen ”Suzanne” tradotto anche da Fabrizio De Andrè.

Autore di alcuni emozionanti romanzi e libri di poesie, oggi, ritradotti in italiano con passione e dedizione dallo scrittore e sceneggiatore Giancarlo De Cataldo, Cohen ha tenuto negli ultimi anni due tour mondiali dovuti al furto di gran parte delle sue finanze da parte di una contabile, mentre lui si trovava come monaco Zen a vivere in un monastero poco lontano da Los Angeles.

Quest’estate era morta anche Marianne Ihlen, una delle sue tante donne con cui Cohen aveva vissuto nell’isola greca di Hydra negli anni Sessanta che, immortalata nella copertina di uno dei suoi primi LP, aveva dato il titolo ad un’altra delle sue canzoni più amate “So long Marianne”. Cohen era tornato in contatto con lei e le aveva mandato questo ultimo messaggio d’affetto.

Well Marianne, it’s come to this time when we are really so old and our bodies are falling apart and I think I will follow you very soon. Know that I am so close behind you that if you stretch out your hand, I think you can reach mine. And you know that I’ve always loved you for your beauty and your wisdom, but I don’t need to say anything more about that because you know all about that. But now, I just want to wish you a very good journey. Goodbye old friend. Endless love, see you down the road.

“Bene Marianne, è arrivato il momento in cui siamo così vecchi che i nostri corpi stanno cedendo. Penso che ti seguirò presto. Sappi che sono così vicino a te che potresti allungarti fino a sentire la mia mano. E sappi che ti ho sempre amato per la tua bellezza e saggezza. Non ho bisogno di aggiungere altro perché sai tutto. Voglio solo augurarti buon viaggio. Arrivederci amica mia. Amore infinito: ci vediamo lungo la strada.

Un momento di grande lungimiranza personale, intima ispirazione e illuminazione per l’ultimo grande poeta del rock che lascia due figli: Adam e Lorca, nonché milioni di fans che nelle sue parole e nella sua musica trovano ogni giorno da mezzo secolo fonte di ispirazione e saggezza in un mondo dove il buio prova a trionfare ogni giorno.

Ma, come ha detto Leonard Cohen stesso in un’intervista alcuni anni fa; “Come è scritto nella Bibbia, la bellezza viene dal caos e dalla desolazione, al centro dei quali Dio l’ha creata.” e in una canzone più recente Cohen cantava “C’è un frattura in tutto ed è lì da dove entra la luce.”

Ironico, divertente, elegante, sincero, ispirato Leonard Cohen è uno dei più grandi artisti del ventesimo e del ventunesimo secolo capace di percepire i confini dell’Assoluto e di fare della cultura ebraica un modello elegante di ispirazione e pace.

Native

Articoli correlati