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È uscito Notte magica: l'omaggio de Il Volo ai tre tenori

Doppio album e un dvd dell'esibizione dei tre cantanti nel luglio scorso in piazza Santa Croce a Firenze tributo a Pavarotti, Domingo e Carreras.

È uscito Notte magica: l'omaggio de Il Volo ai tre tenori
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1 Ottobre 2016 - 17.51


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È uscito “Notte magica – A tribute to the three tenors”, il nuovo album de Il Volo. Racchiude l’esibizione dei tre cantanti in piazza Santa Croce a Firenze, l’1 luglio scorso. Un voluto omaggio a Pavarotti, Domingo e Carreras e al mitico concerto alle terme di Caracalla del 1990.

“La nostra missione – dicono – è quella di avvicinare i ragazzi della nostra età a questo mondo che qualcuno vorrebbe mettere in soffitta”.
Una notte speciale in una cornice unica. Che ora viene fissata in un doppio album e un dvd (la ripresa video sarà trasmessa anche da Canale 5 l’11 ottobre). Piero Barone, Ignazio Boschetto e Gianluca Ginoble provano a fare il salto dai “tenorini” (come erano stati battezzati all’epoca di “Ti lascio una canzone”) ai tenori. E partono dai tenori per eccellenza di fine ‘900. Avendo tra l’altro il loro imprimatur. “Di tributi ai tre tenori ce ne sono stati tanti ma nessuno aveva mai coinvolto loro – spiegano -. Invece qui Placido Domingo è con noi, in veste di direttore di orchestra e cantante, abbiamo avuto l’appoggio della Fondazione Pavarotti di Nicoletta Mantovani. E Carreras non è stato presente per impegni ma ci ha mandato il suo in bocca al lupo”.

I ragazzi de il Volo vivono questo passaggio come un’importante prova di maturità. “Questo è un progetto che ci permette di fare salto di qualità – dice Gianluca -. Negli anni siamo cresciuti, cambiati fisicamente e soprattutto vocalmente. Non vogliamo certo imitare Pavarotti, Domingo e Carreras. La nostra missione è un’altra: avvicinare i ragazzi della nostra età a questo mondo. Essere primi in classifica in Italia, con questo repertorio, ci riempie di gioia. Questa musica era un po’ finita nel dimenticatoio. Questo ci onora”.

Sottolineano più volte come questa prova sia stata affrontata con totale umiltà. “Siamo consapevoli che tecnicamente rispetto a un tenore siamo al 20% – dicono -. Ma siamo comunque orgogliosi del risultato. Buona parte delle canzoni del repertorio dei Tre tenori coincidevano con il nostro. Il problema erano le arie d’opera. Sulla tradizione puoi essere anche un po’ meno tecnico mentre sull’opera devi studiare, entrare in quel mondo che è parallelo. Ma oggi chi meglio di un giovane può portare questa musica alla nuova generazione?”.

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