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"L'altra faccia della medaglia" ci racconta tre atleti verso Rio

Un documentario attraverso le vicende, dentro e fuori il terreno di allenamento, di tre atleti, che condurranno un viaggio che avrà il suo approdo il 5 agosto.

"L'altra faccia della medaglia" ci racconta tre atleti verso Rio
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30 Maggio 2016 - 11.40


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Milioni di italiani corrono. Amatori o agonisti, sono tantissimi. Corrono nei parchi, negli stadi, o nelle strade delle città durante qualche gara. I “runner” si allenano solitari o in comitiva, talvolta partecipano a qualche
manifestazione e alcuni di loro riescono addirittura a percorrere i 42,195 km della maratona.

Nonostante questa grande massa di appassionati, l’atletica leggera italiana sta attraversando un momento di crisi. Negli ultimi Mondiali, disputati a Pechino nell’agosto 2015, l’Italia non ha vinto nemmeno una medaglia. Pochi mesi dopo, inoltre, l’ombra di una possibile, pesante squalifica – due anni, a causa di alcuni controlli antidoping forse elusi – si abbatte su 26 atleti.

Il 2016 però è l’anno dei Giochi della XXXI Olimpiade, che si svolgeranno a Rio de Janeiro in agosto. Qui gli atleti italiani avranno la possibilità di riscattarsi dalla brutta figura degli ultimi Mondiali e di restituire
un’immagine vincente e “pulita”.

L’altra faccia della medaglia racconta le storie di tre atleti che si allenano per conquistare Rio. Sono specializzati nella stessa disciplina, i 400 m ostacoli. Il film segue i protagonisti sia sui campi di allenamento
sia nella vita privata: la preparazione e i sacrifici, il sudore e le rinunce, il sogno di vestire i colori italiani alle Olimpiadi provando a vincere una medaglia. C’è chi ha già ottenuto i tempi/misure di qualificazione utili per salire sull’aereo che la porterà in Brasile e chi deve ancora raggiungere il risultato giusto per ottenere la convocazione. L’altra faccia della medaglia rivela personalità molto diverse tra loro, ma
accomunate da una potente determinazione e da un grande amore per il lavoro e per l’Italia. Alcune immagini di corse podistiche scandiscono i tempi e le parti del film: il riscaldamento, la partenza, il rifornimento, l’arrivo, la premiazione. Da La Corsa di Miguel fino alla Maratona di Roma, tutte queste
manifestazioni dimostrano quanto nel nostro Paese i “runner” siano numerosi e quanto l’atletica sia praticata. Ciascuna di queste parti, di questi capitoli, dà modo ai protagonisti di raccontare la propria vita professionale e privata, di rivelare la propria visione dell’atletica leggera e del mondo: dalla fatica degli allenamenti all’emozione delle prime gare, dalla piaga del doping fino al sogno di vincere un’Olimpiade.

L’altra faccia della medaglia è impreziosito dalle immagini di repertorio fornite dagli stessi atleti (ma rimane lontano da una chiave di lettura “giornalistica”, per esempio come quella del programma Sfide). Inoltre dà
voce a chi sostiene quotidianamente gli atleti: allenatori, parenti, dirigenti della FIDAL (Federazione Italiana di Atletica Leggera) e delle Forze dell’Ordine. Quasi tutti gli atleti italiani in generale, infatti, sono “militari”, fanno parte delle forze armate o dei corpi di polizia.
I protagonisti del film vivono e si allenano in zone dell’Italia distanti tra loro: nord e sud, Fidenza e Bisceglie. Però, poi, si ritrovano durante i raduni organizzati dalla FIDAL a Formia presso il Centro di Preparazione Olimpica, una delle strutture più importanti del CONI (Comitato Olimpico Nazionale Italiano).

L’altra faccia della medaglia, grazie alla generosa disponibilità della FIDAL e del CONI, mostra anche il Centro di Formia e racconta le attività che vi svolgono i protagonisti.

Infine il film visita lo Stadio dei Marmi di Roma, dove si allenano sia i “piccoli” atleti – i bambini e i ragazzi che frequentano la Scuola di Atletica della Federazione – sia i grandi campioni in occasione della
manifestazione Golden Gala.

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