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Verona, verso la liquidazione dell'Ente lirico, Tosi: possibili licenziamenti

Cosa è accaduto? Dopo il 'no' all'accordo sul contenimento dei costi sancito dal referendum dei lavoratori, è stata decisa la messa in liquidazione dell'ente lirico.

Verona, verso la liquidazione dell'Ente lirico, Tosi: possibili licenziamenti
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7 Aprile 2016 - 22.38


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La Fondazione dell’Arena è a un passo dalla liquidazione. Ma, calmi tutti, questo non significa che il Festival 2016 sia a rischio, semplicemente potrebbe non essere organizzato dalla ‘Fondazione Arena’.

Cosa è accaduto? Dopo il ‘no’ all’accordo sul contenimento dei costi sancito dal referendum dei lavoratori, è stata decisa la messa in liquidazione dell’ente lirico. Richiesta che ora dovrà passare dal Ministero dei Beni culturali.

Un vero colpo di scena. Tutto infatti sembrava risolto quando Cgil e Uil, pochi giorni fa, avevano fatto seguito alla Cisl sottoscrivendo il protocollo d’intesa con la Fondazione che per evitare il rischio di messa in liquidazione. L’accordo escludeva i licenziamenti, ma prevedeva la ‘gestione’ di 60 esuberi con prepensionamenti e incentivi all’esodo. Un taglio netto del costo del personale per 4 milioni di euro.

Si trattava di una cura necessaria per poter accedere ai sostegni alle Fondazioni lirico-sinfoniche in crisi previsti dalla cosiddetta ‘legge Bray’, e consentire la chiusura del bilancio in pareggio tecnico.

Ma ecco che il referendum di ieri tra i 300 lavoratori dell’Arena ha cambiato tutto: 132 i no all’intesa, 130 sì, 2 schede bianche e 2 nulle. Accordo bocciato. Al termine della riunione del Consiglio, Tosi, ha definito quella dei lavoratori “una decisione sciagurata, che comporterà, di conseguenza, l’azzeramento di tutti i posti di lavoro”. “Questo non significa – ha aggiunto – che salterà la prossima stagione lirica estiva. Ma che serve uno strumento alternativo, e il Festival lirico non sarà più organizzato dalla Fondazione Arena, che sarà posta in liquidazione”. “Se la richiesta verrà accolta dal Mibac – ha spiegato -, dovrà essere definito un altro strumento che organizzi in maniera più privatistica la stagione estiva in Arena”. Insomma salta la Fondazione, collegata ai fondi del Mibac, ma Verona – ha fatto intendere Tosi – potrebbe organizzare in maniera ‘privata’ il festival.

Tosi ha rimarcato il fatto che ai dipendenti era stato proposto un accordo che prevedeva “nessun licenziamento, solo scivoli in uscita, incentivazioni all’esodo, una riduzione assolutamente contenuta del contratto integrativo, contributi straordinari per molti milioni da tutto il sistema Verona, quindi il miglior accordo possibile”. “Nonostante questo – ha concluso – c’è stato un voto sciaguratamente negativo, e a questo punto il Mibac, con il quale ci confronteremo, deve decidere”. Una strada con non molte vie d’uscite, e nessuna facile. “Una scelta – ha detto Tosi – potrebbe essere il commissariamento.

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