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Beethoven al Lirico: serata piacevole, senza infamia e senza lode

Programma dedicato interamente a Beethoven nel concerto di venerdì 19 febbraio al Teatro Lirico di Cagliari.

Beethoven al Lirico: serata piacevole, senza infamia e senza lode
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22 Febbraio 2016 - 13.42


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di Francesca Mulas

Programma dedicato interamente a Beethoven nel concerto di venerdì 19 febbraio al Teatro Lirico di Cagliari: Michelangelo Mazza, direttore d’orchestra dall’importante carriera di violinista, ha diretto l’Orchestra locale, nella prima parte, ne Coriolan, ouvertüre op. 62 e nellala Prima Sinfonia in Do maggiore op. 21; mentre, nella seconda parte, in Zur namensfeier, ouvertüre in Do maggiore op. 115 e nella Seconda Sinfonia in Re maggiore op. 36. Una serata piacevole, senza infamia e senza lode: i brani mostrano un Beethoven meno introspettivo di come si immagina e più legato alla vecchia scuola di stampo haydniano o, come nella Seconda sinfonia, alle fanfare e alla musica bandistica tipica del periodo della Rivoluzione francese. Il M° Mazza ha diretto in modo corretto, sicuramente non esaltante ma senza neanche grosse pecche; un po’ monocorde, di sicuro, sia nella scelta della velocità di esecuzione – quasi assimilando gli “Allegro” agli “Adagio” – sia nel fraseggio, a volte carente di chiarezza e logica. Niente di particolare, insomma: un concerto gradevole, con un’orchestra che ha tuttavia nuovamente mostrato i suoi limiti nell’unità d’insieme. La mancanza più grave tuttavia non è imputabile né al direttore né all’Orchestra: non si sentiva la parte grave, i contrabbassi e i violoncelli, pur riconoscendo la buona volontà e la maestria dei professori d’orchestra, sono oggettivamente troppo pochi per un repertorio del genere e per una sala con quelle conformazioni acustiche. Si sente un vuoto che spesso porta a non comprendere con chiarezza progressioni o modulazioni, assai importanti, come si sa, nella musica in generale e ancor più in quella di Beethoven che ne è ricca. Speriamo si ponga rimedio.

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