Gli Stadio hanno vinto il festival di Sanremo con la canzone “Un giorno mi dirai”. Si sono imposti nella finale a tre su Francesca Michielin che presentava “Nessun grado di separazione” e sulla coppia formata da Giovanni Caccamo e Deborah Iurato con “Via da qui”. Una vittoria che alla vigilia erano in pochi a pronosticare, perché tute le attenzioni erano rivolte verso altri artisti, nomi come Rocco Hunt o Valerio Scanu e soprattutto sui due giovani prodotti da Caterina Caselli Giovanni Caccamo e Deborah Iurato dati dai bookmaker come favoriti, che avevano un brano di Guliano Sangiorgi.
E invece la band guidata da Gaetano Curreri, ha costruito esibizione dopo esibizione, il suo trionfo. Sì perché si è trattato proprio di un trionfo per loro, che in questo Sanremo delle meraviglie e dei record, hanno fatto strike, vincendo la serata delle cover con il brano di Dalla “La sera dei miracoli” e arrivando, voto dopo voto, al primo posto finale con merito, riuscendo a ottenere anche il Premio come miglior Musica e quello della Sala stampa.
“Un giorno mi dirai” è una ballad molto romantica e a tratti veramente emozionante su un padre che parla a una figlia, un brano musicalmente ben strutturato, che inizia lentamente e in chiave acustica e che poi si apre al rock. Ed è una canzone in cui Curreri riesce a dare il meglio di sé con un’interpretazione sentita che cattura l’anima di chi l’ascolta, attratto da un testo che fa riflettere e in cui molti si sono ritrovati.
Gli Stadio sono un gruppo formatosi nel 1977. Gli attuali componenti sono Giovanni Pezzoli (batteria), Roberto Drovandi (basso), Andrea Fornili (chitarra), Gaetano Curreri (voce e tastiere).
Hanno una lunga storia alle spalle iniziata con il loro mentore e amico Lucio Dalla, con cui hanno collaborato assiduamente scrivendo pagine importanti della storia del nostro pop sia partecipando alle tournèe di Dalla (tipo Banana Republic con De Gregori) sia come musicisti per le sue registrazioni.
Tra i loro successi “Grande figlio di puttana”, “Chi te l’ha detto”, brani che hanno fatto parte della colonna sonora del film Borotalco di Verdone, la famosissima e struggente “Chiedi chi erano i Beatles” e il 45 giri che segnerà indelebilmente la loro carriera: Acqua e sapone, per l’omonimo film. Ancora “Sorpendimi”, “Occhi negli occhi” e “Diluvio universale”.
Il loro è un rock melodico, che riesce sempre a convincere grazie a dei testi mai banali apprezzati dalla critica e dal pubblico, una produzione di qualità che nonostante non abbia mai goduto di promozioni importanti ha sempre riscosso un successo nel tempo come hanno dimostrato i loro concerti sempre affollati e seguiti in tutta Italia.
Gaetano Curreri leader del gruppo poi, è un autore che scritto pezzi per molti colleghi 8E dimmi che non vuoi morire per Patty Pravo ad esempio), spesso insieme ad amici come Vasco Rossi, tanto per citare un nome, con cui ha condiviso interesse artistici e soprattutto un’amicizia ultratrentennale fatta di vera fratellanza.
Due volte ultimi al festival, si sono ripresi con questa vittoria (e con quella delle cover) dei torti subiti con tutti gli interessi, e finalmente vedono riconosciuto il loro valore dopo tanti anni di musica portata avanti con mestiere e passione. “Un giorno mi dirai” sarà sicuramente un successo..
E pensare che erano sicuri di arrivare ultimi anche questa volta. Chissà lo dicevano forse per scaramanzia, ma per fortuna e soprattutto per merito, il loro, non è andata così. E finalmente è arrivato quel primo posto così inseguito negli anni. Bravi.