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Sicilia, il concerto della speranza su un barcone

L'iniziativa a Favara il 2 gennaio nel paese di emigrazione raccontato da Germi

Sicilia, il concerto della speranza su un barcone
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30 Dicembre 2015 - 12.23


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Un concerto della speranza e dell’accoglienza. Si terrà il 2 gennaio, e ad accoglierlo sarà un barcone che ha vissuto una delle tante traversate della speranza del Mediterraneo. E il concerto si terrà a Favara, in Sicilia, paese di minatori e di tanti emigrati che dalle miniere siciliane si spostavano in quelle del Belgio e della Germania, ma anche del Nord America.

A Favara, dunque, nell’Agrigentino, una città della pace, dell’accoglienza e della fratellanza fra i popoli. L’invito è per la sera del 2 Gennaio 2016, nel belvedere San Francesco. Sul barcone, a suonare e proporre canzoni della tradizione, la Compagnia Popolare Favarese composta da Peppe Calabrese, chitarra e voce; Paolo Alongi, chitarra; Nino Nobile mandolino; Mimmo Pontillo, strumenti; a Pletro, Maurizio Piscopo, fisarmonica e voce; Eleonora Spedale, percussioni. Un gruppo he opera da oltre 40 anni in Italia e all’Estero.

Un Concerto veramente speciale, organizzato dai francescani di Favara e, in particolare, voluto fortemente da Fra’ Giuseppe. Dunque, una location davvero speciale all’interno di un barcone che ha vissuto le traversate del dolore dei migranti dalla Tunisia e dalla Libia per poi approdare alla Porto Empedocle. Infine, Favara, città simbolo del romanzo storico di Pirandello “I vecchi e i giovani”, e del film di Pietro Germi” Il Cammino della speranza”.

Il paese nel corso degli anni ha vissuto tante storie dolorose di “carusi”, i ragazzini delle solfatare, storie di emigrazione per la “Merica”, come chiamavano, da queste parti il Nuovo Continente. E per l’Europa, e il Nord Italia.

“Il Concerto della speranza – dicono i componenti della Compagnia Popolare Favarese – è la chiave per raccontare il mondo degli ultimi, per riflettere e stringersi in un abbraccio con le persone che fuggono da guerre, carestie e miserie, che saranno presenti alla manifestazione”.

Raccontare, dunque, le storie del mondo attraverso la musica, così com’è avvenuto nel libro-cd “Merica Merica, viaggio verso il nuovo mondo”. “Anche noi siciliani siamo partiti al buio, come tanti sbandati senza un Mosè che ci guidasse, alla ricerca di un mondo migliore. Allora, a partire eravamo noi – ricorda Maurizio Piscopo – Nel vedere il barcone ho provato una grande emozione…un barcone per salvarci, in un mondo che si sta perdendo…”

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