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Non c'è prima della Scala senza bruttone impellicciate

Non c'è guerra che tenga. Alla Scala ieri sera sfarzo, gioielli e pelliccione a ricamare le fattezze di vere bruttone, ma riccone. [Pietro Manigas]

Non c'è prima della Scala senza bruttone impellicciate
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8 Dicembre 2015 - 12.18


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di Pietro Manigas

La prima della Scala in tempo di guerreggiare mediatico e sicurezza a livelli stratosferici, non ha smentito il solito andazzo. Una sfilata sotto i flash dei paparazzi di politici e ricconi, di un potentame flaccido e smorfioso, civettuolo e decadente. Protetto da un cordone di sicurezza esagerato. C’erano Renzi e Passera. Franceschini e signora, Santanché e signore, poi il fior fiore di quello che oggi è l’apparato mediatico-politico nazionale che possiamo sfogliare nelle riviste dalla parrucchiera.

Protetti dalle truppe di Angelino Alfano per evitare ovazioni e lancio di uova, più per la sicurezza della pelliccetta, che per altro. Davanti alla Scala era schierata mezza polizia milanese. La palma della bruttezza assoluta va senza dubbio alla signora Daniela Santanchè che si è esibita in un verde salviniano splendente in un vestito da principessa di questi tempi osceni. Coraggiosa, con al fianco il simbolo del giornalismo italiano, Alessandro Sallusti. (A proposito domani Libero titolerà a tutte colonne: Bastardi Stilisti. Un titolo per mettere in chiaro che non sono consentiti attentati estetici contro il gusto nazionale). Poi ingioiellate matrone e tatuatissime dame, con una nota di merito per il look impellicciato-intabarrato di Diana Bracco, con un abito Valentino e un soprabito damascato. Per restare in Confindustria e dintorni, Emma Marcegaglia in un Alexander Mc Queen lungo e scollato. E per saltare sulle invenzioni mediatiche più riuscite, con una lunga militanza su Dagospia, Efe Bal in un Cavalli scollatissimo. Sempre più accollato della media delle immagini che circolano della pasionaria leghista. Sicuramente il travestito era tra i più eleganti della serata. Poi ha parlato sproloquiando sul fatto che alla Scala era la prima volta di un travestito… Eh eh eh, della serie: oggi le comiche.

Un castello di nulla, di sfarzo, di paparazzate e strombazzate, difeso strenuamente. Simbolo dell’Italia di oggi, dove la sicurezza, con la scusa dell’Isis e dei poveri morti innocenti di Parigi e dei poverissimi morti innocenti in Siria, vuol dire blindare le strade e vorrà dire impedire qualunque forma di dissenso. Ma non impedire l’esibizione dello status con tanto di scorta. Preferibile Patti Smith, semplice per come si è presentata al rodeo eccentrico della prima della Scala.

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