Joni Mitchell è stata colta ieri da malore e ricoverata d’urgenza, non sono ancora note le sue reali condizioni, chi dice essere in terapia intensiva, chi sia in ripresa. La 71enne cantautrice canadese secondo alcune rivelazioni recenti sarebbe affetta da una rara malattia della pelle, la sindrome di Morgellons, che non le permette più solcare i palcoscenici di tutto il mondo come ha fatto incessantemente dal suo esordio alla fine degli anni ‘60 sino allo scorso autunno. Non è chiaro però se il malora abbia una qualche correlazione con questa malattia.
Considerata una vera capostipite innovativa del cantautorato al femminile folk d’oltre oceano, accostabile a Bob Dylan, Neil Young, Eric Andresen, la Mitchell non ha mai arrestato la sua ricerca sonora addentrandosi anche nel blues e nel jazz con la determinazione e curiosità che la caratterizza e che l’ha portata a investire tempo ed energia anche in altre arti e soprattutto nella pittura. Tutte le copertine dei suoi dischi sono dipinte e ideate da lei, che considera l’arte pittorica la sua prima arte “Sono prima di tutto una pittrice, poi una musicista…”, dice di sé.
I fans accendono candele, mentre risuonano le sue canzoni, i suoi testi spesso malinconici ma sempre pieni di speranza, come cantava nella celebre canzone Both side now (1969) I really don’t know clouds at all.
