“Io posso cercare nuovi fondi – ha detto ai giornalisti a margine di una conferenza stampa per i dieci anni di collaborazione del Piermarini con American Express – ma per l’esistenza futura della Scala è molto importante che lo Stato si prenda le proprie responsabilità e le grandi imprese si mettano insieme per supportare il secondo brand italiano più famoso nel mondo dopo la Ferrari”.
Secondo Pereira, “la Scala forte fa l’Italia forte e forse questo è il momento in cui l’Italia ha bisogno di questi segnali positivi per la rinascita del Paese”. Il sovrintendente ne ha parlato commentando le preoccupazioni del direttore del Piccolo di Milano Sergio Escobar per il sistema di finanziamento dello spettacolo che ora è un mix di biglietteria, fondi statali, di Regioni, Comuni, Province, sponsor, fondazioni bancarie e camere di commercio ma che pare sempre più a rischio con i tagli a Comuni e Regioni, con la fine delle Province, la cura dimagrante alle camere di commercio e alle fondazioni bancarie.
“Se a un certo momento lo Stato, le imprese o il pubblico si ritirano – ha convenuto Pereira – il sistema non può funzionare. Quello che posso fare io adesso è cercare di portare soldi dall’estero perché c’è un interesse. Dalle imprese ma anche da persone private. Stiamo facendo delle fondazioni di amici della Scala da tutto il mondo, specialmente in America e in Svizzera, ma ne arriveranno altri per coinvolgere gli italiani che sono in tutto il mondo”. Resta però importante l’impegno dello Stato, secondo il sovrintendente, che ha chiamato a rispondere però anche le ‘grandi aziende’.