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Riccardo Muti: mai più incarichi fissi in Italia

Il maestro è in tournée con la Chicago Symphony Orchestra a Vienna, dove al primo concerto del Musikverein ha riscosso un successo trionfale.

Riccardo Muti: mai più incarichi fissi in Italia
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29 Ottobre 2014 - 17.54


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Riccardo Muti ha dichiarato alla radio austriaca che dopo dodici anni al Maggio a Firenze e 19 alla Scala a Milano, “il mio impegno è ora con la Chicago, e naturalmente con la Cherubini e i giovani che hanno bisogno di sostegno”. Alla domanda se potrebbe tornare a dirigere all’Opera di Vienna, ha risposto: “Forse sì”. “Vienna e Salisburgo, dove vengo da quarantaquattro anni sono la mia seconda casa musicale”.

Dopo tappe a Varsavia, Ginevra, Lussemburgo, Parigi, la Cso e il maestro sono approdati a Vienna per una settimana ‘in residenza’ al Musikverein coin tre diversi programmi. Ad applaudire ieri sera anche il presidente austriaco, Heinz Fischer, con la signora Margit, andati poi a salutar e il maestro in camerino. Giornalisti accorsi anche dall’Italia ma sulle vicende del Teatro dell’Opera di Roma mantiene il silenzio, anche se in una dichiarazione alla radio austriaca Muti dice che non accetterà più incarichi fissi in Italia.

Il primo concerto ieri era un mix russo tedesco con gran finale italiano. Nella prima parte, musiche di Chaikowsky (La Tempesta Op.18 ispirata a Shakespeare) e Stravinsky (la suite dal balletto dell’Uccello di Fuoco). Nella seconda la Sinfonia n.3 di Roberto Schumann (la Rheinische).

Scrosci di applausi già dopo la prima parte, diluvio a seguire alla fine, con il pubblico inchiodato che non si alzava. D’obbligo quindi un bis: “Che ne pensate di Verdi?”, è stata la domanda retorica di Muti alla sala. Strepito di assenso, e via con l’attacca dell’Overture dal Nabucco: un concentrato di temperamento, alti e bassi, fortissimi e pianissimi. Un maestro ai vertici, un’orchestra davvero onnipotente sotto la sua bacchetta. Cascata di applausi, boati di ‘bravo’ in chiusura di una serata musicale memorabile.

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