I Rolling Stones travolgono Roma nell'era 2.0 | Giornale dello Spettacolo
Top

I Rolling Stones travolgono Roma nell'era 2.0

Diciannove brani, oltre due ore di successi, fuochi d'artificio finali. Nell'era digitale i Rolling Stones non perdono il loro carisma

I Rolling Stones travolgono Roma nell'era 2.0
Preroll

GdS Modifica articolo

23 Giugno 2014 - 09.06


ATF

71.000 persone con un vero e proprio tutto esaurito che non si vedeva al Circo Massimo dall’ultima corsa delle quadrighe, diciannove brani tra cui ‘Streets of Love’ che non veniva eseguita in pubblico dal 2007, un’ottima ora di concerto di apertura del bluesman John Mayer, una vera e propria grande festa di rock: questo il bilancio della tappa italiana a Roma dei Rolling Stones nel loro tour ’14 on Fire’ che li sta portando in giro per l’Europa e non solo da Oslo a Roma passando per Tel Aviv, Parigi, Berlino fino a Stoccolma.

Un evento ‘storico’ che segna l’ennesima celebrazione del talento di questo gruppo Rock di cui si è detto e scritto tutto.
La realtà è che se nei loro primi tour gli Stones venivano salutati da migliaia di accendini, oggi diverse decine di smartphone e iPad hanno fotografato, registrato, tweetato, postato ogni loro espressione e nota, illuminando la calda notte, ma non troppo dell’estate romana. Questo per raccontare quanto sia ‘virale’ la forza delle loro canzoni e l’icona di questo gruppo scatenato di vecchietti che restituiscono allo spettatore piacere e amore per il rock e la vita.

Un’interattività che ha consentito ai fans di scegliere su Facebook un brano da fare eseguire alla band: ‘Respectable’dove John Mayer (e non Springsteen come si ipotizzava inizialmente visto il Boss in vacanza a Roma…= ha duettato con Jagger che sembra davvero avere fatto un patto con il diavolo visti e considerati forza e carisma.

Mick Jagger in italiano ha pronosticato anche la sconfitta dell’Uruguay per 2-1, la vittoria dell’Italia del campionato del mondo (lo fece anche durante il tour del 1982 indossando la maglietta di Paolo Rossi…) ha dimostrato di essere il grande istrione di sempre, lanciandosi in duetti con i fans su brani come ‘Miss you’ e ‘Sympathy for the Devil’ per cui si è anche vestito – come tradizione – di rosso per raccontare la storia del diavolo alle prese con la storia dell’umanità e le sue fasi.

Keith Richards, invece, ha eseguito due brani da solo e nonostante l’aria da eterno pirata dei Caraibi dimostra un’energia inaspettata e dà l’aria di divertirsi davvero suonando brani acustuici ‘You got the silver’ e ‘Can’t be seen’ con Ron Wood.

La forza degli Stones? Al di là dell’innegabile e trascinante qualità del loro spettacolo, l’energia del gruppo con un Jagger in una forma fisica da ventenne e una voce ancora pazzesca, la puntualità e la perfezione dello spettacolo è quella di parlare a generazioni differenti.

Dagli otto agli ottanta, c’erano diverse generazioni di vecchi e nuovi fans a ballare e cantare con loro in quello che una volta era il Circo Massimo di ‘Ben Hur’.
Un evento dalla forza evocativa e dalla portata ormai globale in grado di fare condividere la musica che ha segnato la storia degli ultimi cinquant’anni all’insegna della passione per canzoni ormai nel DNA di tutti quanti. Non è, forse, un caso che una delle canzone più apprezzate (oltre all’interpretazione notevolissima di ‘Gimme Shelter’) sia stata proprio ‘It’s only rock and roll (But I like it)’ vero e proprio inno di una serata di grandi emozioni, superiori, senza dubbio ai concerti recenti degli Stones in Italia e a Roma nell’ultimo quarto di secolo.

SET LIST

Jumpin’ Jack Flash

Let’s Spend The Night Together

It’s Only Rock ‘N’ Roll (But I Like It)

Tumbling Dice

Streets Of Love (with Mick Taylor)

Doom & Gloom

Respectable (with John Mayer, song vote winner)

Out Of Control

Honky Tonk Women

Can’t Be Seen (with Keith on lead vocals)

Midnight Rambler (with Mick Taylor)

Miss You

Gimme Shelter

Start Me Up

Sympathy For The Devil

Brown Sugar

ENCORE

You Can’t Always Get What You Want (with Coro Giovanile Italiano)

(I Can’t Get No) Satisfaction (with Mick Taylor)

Native

Articoli correlati