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Da Space War a Destiny: lo spazio secondo i videogame

Negli ultimi quattro decenni sono moltissimi i titoli che hanno immaginato guerre galattiche e missioni avventurose tra le stelle.

Da Space War a Destiny: lo spazio secondo i videogame
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26 Novembre 2014 - 15.33


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Alzare gli occhi al cielo e ammirare le stelle, chiedendo chi o cosa abiti quell’infinità chiamata universo. Sono quasi quarant’anni che il mondo dei videogiochi racconta la sua fantastica esplorazione del cosmo. La fascinazione del videogame per lo spazio risale quantomeno all’origine del medium stesso, se si pensa a ‘Space Invaders’ del 1978, titolo considerato seminale per l’ingresso del videogioco nella cultura pop. Ma questo rapporto speciale nasce molto prima: nel 1962 ricercatori del MIT crearono ‘Spacewar!’, il primo simulatore di volo e combattimento spaziale e uno dei primi videogame in assoluto, trasformato nel 1971 nel successo arcade ‘Computer Spacè. Negli anni ’70 ci fu una vera guerra dei mondi nelle sale giochi, con titoli che prendevano le mosse dal primo simulatore: così ‘Starship 1’ (1976), ‘Asteroids’ (1979), la serie ‘Galaxian’/’Galagà (1979-1981) e ‘Defender’ (1981), con le loro battaglie fra dischi volanti, segnarono un’epoca del costume oltre che dell’informatica. In questa archeologia videoludica merita un posto a parte ‘Lunar Lander’: nato a livello sperimentale nel 1969, l’anno dello sbarco sulla Luna, e diffuso nel 1973 e nel 1979, il titolo permetteva di simulare un allunaggio.

Ma ben presto si sarebbe affacciata l’idea che lo spazio (reale o fantastico) dei videogame poteva essere esplorato non solo dalle astronavi ma dall’essere umano in persona. Così, agli albori dello sparatutto first-person ‘Doom’ (1993) avrebbe portato l’azione su Marte. Il pianeta rosso del resto ha ispirato molti titoli, come i recenti ‘Red Faction: Armageddon’ (Volition/THQ, 2011) e ‘Mass Effect 3’ (BioWare/Electronic Arts, 2012). La Luna non è stata una minore fonte di ispirazione, a partire da ‘Dead Moon’ (1991) fino all’altro caposaldo degli shooter, ‘Duke Nukem 3D’ (1996). Più di recente anche la serie ‘Wolfenstein’ ha portato i suoi villain nazisti sulla Luna con il capitolo ‘The New Order’ (MachineGames/Bethesda Softworks, 2014), e addirittura ‘Gran Turismo 6’ (Polyphony Digital/SCE, 2013) ha ricreato l’esperienza di guida su un canyon lunare, la Rima Hadley. Il gioco horror ‘Dead Space 2’ (Visceral Games/Electronic Arts, 2011) si spinge invece fino a Saturno, ambientando la sua trama nel satellite Titano. Oltre al sistema solare, moltissimi giochi hanno esplorato galassie immaginarie, dal settore Koprulu della Via Lattea nella serie ‘StarCraft’ (Blizzard) ai pianeti da terraformare di ‘Spore’ (Maxis/Electronic Arts, 2008) fino ai mondi immaginari e colorati dei recenti ‘LittleBigPlanet’ (Media Molecule/SCE) e ‘Super Mario Galaxy’ (Nintendo). L’industria videoludica ha spesso portato nelle case dei giocatori anche le ambientazioni e le trame

fantascientifiche di popolari franchise cinematografici come ‘Star Trek’ e ‘Star Wars’: soprattutto quest’ultimo dal 1982 a oggi ha generato centinaia di titoli firmati LucasArts che toccano tutti i generi, dallo shooter all’action, dal simulatore al flipper. Il percorso inverso, dal gioco al film, lo ha compiuto la saga di ‘Halò, recentemente divenuta serie live-action prodotta da Ridley Scott, coronamento di una storia che nel 2015 svelerà il suo quinto capitolo. Gli stessi sviluppatori che crearono questo franchise hanno di recente avvicinato ancora di più scienza e fantascienza con ‘Destiny’ (Bungie/Activision, 2014), titolo ambientato nel Sistema Solare interno, fra Marte, Venere e la Luna.

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