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Tra i falsi invalidi c'è la madre di Arisa, indagata per truffa all'Inps

Assunta Santarsiero, di 62 anni, è accusata di truffa in concorso, avrebbe ottenuto la condizione di invalidità civile e i benefici dell’indennità di accompagnamento “fingendosi affetta da gravi patologie"

Tra i falsi invalidi c'è la madre di Arisa, indagata per truffa all'Inps
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24 Settembre 2019 - 15.21


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La madre della cantante lucana Arisa è tra gli indagati nell’inchiesta “Il canto delle sirene” sulle percezioni indebite di pensioni di invalidità e assegni di accompagnamento ai danni dell’Inps: la notizia anticipata stamani dalla trasmissione di Canale 5 “Mattino Cinque” ha trovato conferma negli ambienti giudiziari di Potenza.
Assunta Santarsiero, di 62 anni, di Pignola (Potenza) – accusata di truffa in concorso – secondo quanto emerge dagli atti dell’inchiesta coordinata dalla Procura della Repubblica di Potenza (che ieri ha portato a cinque arresti domiciliari eseguiti dalla Squadra mobile del capoluogo lucano, e a 40 indagati complessivi), avrebbe ottenuto la condizione di invalidità civile e i benefici dell’indennità di accompagnamento “fingendosi affetta da gravi patologie – ha scritto nell’ordinanza il gip Lucio Setola – tali da renderla incapace di attendere autonomamente agli atti quotidiani della vita senza un’assistenza continuativa”.
La donna nel 2017 fu “accompagnata dal marito e trasportata su carrozzina” nel Tribunale di Potenza, “perché non in grado di camminare autonomamente” e “al momento dell’esame clinico si dimostrò impossibilitata a provvedere ai suoi elementari bisogni e a svolgere gli atti quotidiani della vita senza assistenza”, “traendo così in inganno” il perito nominato dal giudice del Tribunale civile. Secondo gli investigatori, però, “la visita sulla sedia a rotelle era evidentemente tutta una messinscena”: dai pedinamenti degli agenti della Squadra mobile è invece emerso che la donna sarebbe stata “grado di uscire da casa da sola e di muoversi autonomamente, portandosi persino nel terreno adiacente alla sua abitazione per dedicarsi ai lavori dei campi senza aver bisogno di essere accudita da alcuno e senza documentare difficoltà deambulazione”.

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