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Celentano: Raggi a Roma e Sala per Milano

Il molleggiato spinge la candidata M5s a Roma e il candidato Pd per Milano

Celentano: Raggi a Roma e Sala per Milano
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14 Giugno 2016 - 12.50


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Sala e Raggi, ecco a chi andrebbe il voto di Adriano Celentano. Il molleggiato ha fatto il suo personale endorsement ai due candidato che domenica 19 giugno dovranno affrontare il ballottaggio. Sala può essere un “buon sindaco” e Virginia Raggi, ‘lupa dei Romani” potrebbe essere la prima donna a guidare la Capitale ed è tutt’altro che “inesperta” e ha dimostrato “onestà” con le sue dichiarazioni sulle Olimpiadi. “Sala – ha aggiunto Celentano – può essere davvero un buon sindaco. Anche a Milano c’è stata qualche stonatura. Giuseppe Sala, per esempio, che a me non dispiace anche per come ha condotto con successo l’Expo: bisogna dire che anche a lui gli si è spezzato ‘l’acuto’ sul problema delle moschee. Ma, a parte questo e le grandi bugie che dicono sul suo conto, Sala può essere davvero un buon sindaco. E il fatto che uno come l’ex pm Colombo, in seguito a una proposta dello stesso Sala, abbia accettato di istituire un comitato per la legalità e la trasparenza, è un segnale positivo da non sottovalutare”.

“Però – ha aggiunto -. Non esiterebbe ad accogliere le Olimpiadi. Come se anche a Milano non ci fossero gli stessi problemi che ci sono a Roma, Napoli, Palermo e dove la terra dei fuochi potrebbe espandersi dalla Calabria ai confini della Germania. La mafia insegna”.

Celentano sulle Olimpiadi ha spiegato: “Meloni ha sbagliato con la via ad Almirante. Marchini è caduto sulla Ferrari. Raggi ha detto che ‘fare le Olimpiadi è da criminali’: e ha ragione, è onesta”. Celentano ha infatti apprezzato in campagna elettorale “il coraggio” della candidata penta stellata, che ha preferito dire la sua piuttosto che accodarsi al coro di coloro che vogliono le Olimpiadi a tutti i costi: “Una dichiarazione impopolare. Ma, proprio per questo, tremendamente onesta. Prima di giocare al pallone è necessario pulire il campo, non solo dalla sporcizia, ma anche dalla corruzione, sembra volerci dire la probabile lupe dei romani”.

Infine l’ultimo pensiero per l. Raggi: “Per la prima volta, dunque, una donna al comando di Roma, e tutt’altro che inesperta. La quale, oltretutto, si rispecchia in pieno in quel movimento inarrestabile che ha creato Grillo”.

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