Amal Clooney difenderà le migliaia di donne yazide rapite, stuprate e torturate dai jihadisti dell’Isis in Iraq e Kurdistan. L’avvocato, moglie di George Clooney, è da sempre impegnata in prima linea per i diritti umani. Amal quindi ha chiesto alla Corte penale internazionale di aprire un’inchiesta per crimini contro l’umanità ai danni della minoranza yazida.
“E’ arrivato il momento di portare i leader dell’Isis alla sbarra all’Aja”, ha dichiarato. “Sono stati commessi stupri in modo sistematico, e ancora ne vengono commessi”, ha attaccato Amal, parlando all’evento del New York Times ‘Women in the world’ al quale ha partecipato anche la candidata al Nobel Nadia Murad Basee Taha. Yazida di Sinjar, Nadia è rimasta orfana nell’agosto del 2014 quando i jihadisti dell’Isis hanno massacrato sua madre e i suoi sei fratelli. Poi è stata catturata con altre 5.000 donne e portata a Mosul dove per tre mesi ha dovuto subire violenze di ogni tipo.