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Arbore in mostra: ecco ricordi di una vita da pifferaio

Sono i cimeli raccolti da Renzo Arbore in giro per il mondo che saranno esposti in una mostra in occasione dei 50 anni dal debutto dell'artista in televisione.

Arbore in mostra: ecco ricordi di una vita da pifferaio
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10 Settembre 2015 - 17.35


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Una raccolta di cimeli di Renzo Arbore in giro per il mondo che saranno esposti in una mostra in occasione dei 50 anni dal debutto dell’artista in televisione. Una forchetta telescopica per rubare dal piatto del vicino e una sveglia che riproduce il frastuono di un bombardamento a fianco all’inseparabile clarinetto. L’esposizione sarà inaugurata il 19 dicembre al Macro di Testaccio ed è prodotta da Civita in collaborazione con la Rai. “L’esposizione racconta cinquant’anni di malefatte, nella musica, alla radio, alla televisione, anche al cinema”, dice Arbore a margine dell’assemblea di Civita dove promette: “ne vedrete delle belle”.

“Razzolando nell’aia della fantasia vado a beccare le cose inconsuete che mi divertono”, aggiunge parlando delle sue collezioni, ma l’oggetto del cuore resta uno: il clarinetto. “Il clarinetto fa parte della mia vita – spiega lo showmen – e’ uno strumento che io amo. Ho cominciato li’, ed e’ stato la chiave del mio successo. Ho scoperto che bisognava essere artisti e, zufolando, il clarinetto mi permetteva di introdurmi e fare come il pifferaio di Hamelin”. “Tutto quello che ho fatto – confida – l’ho fatto con l’animo del clarinettista. Il clarinettista rispetto al trombettista, al trombonista, al pianista, al chitarrista ha una sua personalità. Con i miei colleghi clarinettisti, quando ci vediamo, ci intendiamo perché stimoliamo moltissimo i suonatori che sono con noi. Io ho propugnato le jam session (improvvisazioni di diversi musicisti, ndr) e tutta la mia vita è diventata una jam session, la radio che ho fatto era improvvisata come una jam session, la televisione che ho fatto era una jam session, il cinema lo era a metà perché non si può improvvisare tutto. Il cinema ha delle sue liturgie che vanno rispettate”. Arbore interviene anche sulle polemiche per la partecipazione di membri del clan Casamonica alla trasmissione di Porta a porta sul funerale in stile Padrino. “Bruno Vespa doveva prepararsi di piu’ e sapere con chi aveva a che fare per contrastare la strana simpatia naif di quella coppia”, commenta. “Le polemiche hanno ragione d’essere”, continua, “Vespa e’ andato sicuro del suo mestiere ma alla fine la signora e suo figlio sono usciti vincitori”.

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