Sotto i riflettori i primi ballerini Alessia Campidori, Giulia Simontacchi, Alessandro Torrielli e Alessandro Orlando per un avvincente racconto per quadri liberamente ispirato al celeberrimo romanzo di Lev Tolstoj – sulle note di Pëtr Il’ič Čajkovskij: un’intensa storia d’amore dal finale tragico, in cui la protagonista sceglie consapevolmente di ribellarsi alle convenzioni e all’ipocrisia della società, per vivere fino in fondo la sua passione – un’illusione di felicità raggiunta a prezzo altissimo, ma anche un’affermazione della propria volontà e dignità contro i limiti imposti dalla condizione femminile dell’epoca.
Ritratto di un’eroina letteraria – di una donna in anticipo sui tempi, decisa a rivendicare le proprie scelte e la propria indipendenza ma vittima di un amaro dilemma, costretta a confrontarsi con una realtà molto diversa dai sogni e dalle speranze – disegnato a passo di danza in una coreografia in cui si fondono l’eleganza classica e sensibilità contemporanee.
giovedì 23 febbraio h 21 al Teatro Comunale Nelson Mandela di Santa Teresa Gallura
venerdì 24 febbraio h 21 al Teatro Comunale di Sassari
sabato 25 febbraio h 21 all’Auditorium del Conservatorio di Cagliari
domenica 26 febbraio h 17 all’Auditorium del Conservatorio di Cagliari
Un balletto sofisticato ed elegante liberamente ispirato al romanzo di Lev Tolstoi nella coreografia esclusiva di Teet Kask che approfondisce la figura di Anna per restituire un affresco della vicenda assolutamente personale. Anna con le sue esigenze di donna e il suo rapporto con la società della quale non tollera l’ignoranza. Anna nella sua forza e nella sua fragilità, con i suoi incubi, i conflitti interiori…
Nelle circa venti scene Kask ripercorre la storia, dall’incontro con Vronskij al suicidio, in una regia precisa e curata nei dettagli che punta anche sulla forza espressiva degli interpreti. La coreografia rispecchia lo stile personale dell’artista estone che ama accostare all’estetica classica espressioni moderne. Superlativa la scelta musicale che trova in Čajkovskij la sorprendente ricchezza di sfumature essenziale per sottolineare il pathos di ciascun quadro.
Le scene di Marco Pesta riprendono alcuni elementi della tradizione russa stilizzandoli per farli divenire simboli stessi delle varie ambientazioni con le belle proiezioni dei disegni originali di Marco Triaca. Anche i costumi in stile ma modernizzati dell’eclettico Federico Veratti contribuiscono a rendere particolarmente raffinata tutta la produzione di cui sono indiscussi e superlativi interpreti tutti i danzatori.