Giuseppe Rotunno detto Peppino è stato uno dei direttori della fotografia del cinema italiano più apprezzati dal neorealismo in poi. È morto a Roma ieri sabato a 97 anni.
Rotunno si era guadagnato nella sua lunghissima carriera sette Nastri d’argento, due David di Donatello più uno speciale, una candidatura all’Oscar nel 1980 per “All that jazz” di Bob Fosse, aveva curato la fotografia di capolavori di Visconti (“Le notti bianche”, “Rocco e i suoi fratelli”, “Il gattopardo”, “Lo straniero”), di Fellini (“Casanova”, “Satyricon”, “Amarcord”, “E la nave va”), aveva lavorato con De Sica, Zurlini, Monicelli (per esempio “La grande guerra” e “I compagni”), con John Huston (“La Bibbia”), Martin Ritt (“Jovanka e le altre”), Mike Nichols (“Conoscenza carnale”, “A proposito di Henry”), Fred Zinnemann (“Cinque giorni un’estate”). L’ultimo suo lavoro è stato il film su Marcello Mastroianni “Mi ricordo sì mi ricordo” del 97.
Peppino Rotunno era nato a Roma il 19 marzo 1923. Ha diretto a lungo il corso di Direzione della Fotografia alla Scuola nazionale di cinema del Centro Sperimentale di Cinematografia.