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“Vulnerabile bellezza”: come resiste una famiglia nel post-terremoto senza fine

Il film di Manuele Maldolesi sulla famiglia Riccioni di Ussita colpita dal sisma del 2016: un racconto da vicino che va al Trento Film Festival. Il regista: “La ricostruzione non parte”

“Vulnerabile bellezza”: come resiste una famiglia nel post-terremoto senza fine
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23 Agosto 2020 - 23.07


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Cavalli, monti brulli e affascinanti, vette innevate: sembra uno scenario idilliaco se non intervenisse una ruspa per demolire una casa, se non si vedesse una madre e un padre mettere a letto i figli sui letti a castello in una casetta di legno, in una Sae (Soluzione abitativa in emergenza) il che ricorda di cosa parla “Vulnerabile Bellezza”: il documentario firmato da Manuele Mandolesi ci narra da vicino, raccontando la vita e la resistenza di una famiglia di Ussita, del dopo terremoto dell’Italia centrale. Un post – terremoto che proseguirà ancora a lungo perché è lontana la fine del tunnel, la ricostruzione è lontana.

Vulnerabile Bellezza” riprende da vicino per oltre un anno, dal 2017 al 2018, una giovane famiglia di allevatori, i Riccioni, Michela, Stefano e i loro due figli, Diego ed Emma, nella comunità ai piedi di quel Monte Bove conosciuto come la “perla dei Sibillini”, come ricorda l’ufficio stampa del film. Che dopo aver vinto il Globo d’oro come “Miglior documentario” 2020 ed essersi aggiudicato la palma di “Miglior film italiano” al Festival dei Popoli 2019, è al Festival international du film de Nancy (28 agosto – 6 settembre) e passa al Trento film Festival il 28 agosto.

“Passano gli anni ma la ricostruzione non parte”, avverte Mandolesi. La ricostruzione è quella del Centro – Italia appenninico colpito dal terremoto nel 2016: il 24 agosto annientò Amatrice e Accumoli nel Lazio reatino e Arquata del Tronto nelle Marche oltre a farsi sentire in mezza Italia; il 26 e il 30 ottobre arrivò la devastazione che ha messo in ginocchio le Marche centro-meridionali e con particolare virulenza i Monti Sibillini, l’Umbria della Valnerina, parte dell’Abruzzo, con le scosse che hanno annientato borghi come Castelluccio di Norcia affacciato sulla stupefacente piana, come Visso, Ussita e Castelsantangelo sul Nera.

La famiglia Riccioni ripresa dal regista è di Ussita. Mandolesi ne racconta la tenacia, le difficoltà, la volontà di resistere e rinascere. “Questa è casa nostra, n’do annamo?” esclama Michela nel teaser del progetto che comprende anche il doc Questa è casa nostra e una web serie in lavorazione. “Bisogna trovare il modo di ricostruire, di ricostruire un futuro migliore”. “Il posto è bello, ma se non c’è la vita – confessa ancora Michela alla telecamera, e si prende un attimo di pausa – non c’ha senso”. L’affetto tra i membri della famiglia, il senso di comunità, il legame con gli animali e il territorio in quei paesaggi grandiosi sembrano dare una risposta, per quanto difficile, un senso.

“A distanza di quattro anni da quel terremoto – dice Mandolesi nel comunicato stampa – la ricostruzione non è ancora iniziata e molte famiglie vivono ancora lontano dalla propria terra o nelle soluzioni abitative d’emergenza. Questo film è per tutti loro. Vincere il Globo D’oro a un mese dall’anniversario del sisma mi ha reso felice, soprattutto perché mi permette di mantenere una promessa che avevo fatto a me stesso e alle popolazioni colpite: continuare a far parlare negli anni delle difficoltà che le persone di quel territorio stanno tutt’oggi vivendo, anche quando l’attenzione mediatica sarebbe calata notevolmente”.

“Vulnerabile Bellezza” dura 75 minuti, è prodotto da Respiro Produzioni, è con Michela Paris, Stefano Riccioni, Diego e Emma Riccioni.

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