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Film, libri, interviste per la Giornata delle lesbiche. Perseguitate anche dai nazifascisti

I link a cosa vedere da casa o leggere da Emma Dante alle attiviste contro Bolsonaro per la Giornata internazionale sulla visibilità lesbica. Con i dati sulle discriminazioni

Film, libri, interviste per la Giornata delle lesbiche. Perseguitate anche dai nazifascisti
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26 Aprile 2020 - 12.17


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di Chiara Zanini

Il 26 aprile è la Giornata Internazionale della visibilità lesbica. Quasi ogni comunità ha proclamato una propria giornata, una ricorrenza annuale per invitare a riflettere sulla sua memoria e sulle sue rivendicazioni. Così è anche per la comunità lgtb+, che ha momenti dedicati in particolare alla lotta contro l’omotransbifobia (la discussione di una legge per estendere la legge Mancino, contrastata dai cosiddetti movimenti pro vita, si è interrotta), alla violenza contro le persone transgender e alla condizione di persone intersessuali e transessuali. Nel corso dei festeggiamenti per la Liberazione il 25 aprile ci si dimentica quasi sempre che nel mirino dei nazifascisti finirono – come del resto accade ancora con i neofascisti che oggi apprezzano leader come l’’ungherese Orban – anche lesbiche, transgender e omosessuali. Una discriminazione che ha radici storiche non può che persistere: persino in politica c’è chi si rifiuta di riconoscerne la portata sulle continue violenze, gli episodi di buliismo, i fenomeni di esclusione ed emarginazione e le micro-aggressioni che una persona lgbt+ subisce.

Sono i dati di Istat, Ilga Europe, Arcigay e OCSE a dirci che la strada da percorrere è ancora lunga. Perché allora una giornata dedicata solo alla visibilità delle lesbiche? Il fatto che non ci siano in Italia molte donne disposte a parlare pubblicamente del proprio essere parte di questa minoranza è una delle ragioni: non è un caso che quando dopo il Mondiale la calciatrice Elena Linari ha fatto coming out ne ha parlato tutto il Paese. Essere lesbica significa attirare contemporaneamente l’attenzione di chi odia le donne e le persone omosessuali. Lo sapeva bene Elisa Pomarelli, rapita e uccisa da un uomo che si presentava come un amico. Non sappiamo se lei fosse lesbica, bisessuale o se rinunciasse a definirsi, diceva semplicemente di non essere interessata agli uomini, ma è stato il non poter averla per sé – come in tutti i femminicidi – il movente del suo assassino Massimo Sebastiani.

In un contesto misogino come il nostro, così rigidamente normato e dunque eteronormato, affermare il proprio essere lesbica è un gesto politico che non tutte possono permettersi, né tantomeno potevano farlo nel 2008 quando è stata istituita questa Giornata negli Stati Uniti, o prima. Perciò abbiamo deciso di celebrare le vite lesbiche proponendo alcuni testi e film per approfondirne la storia, ma guardando avanti: nella contea suprema di Washington, ad esempio, qualche giorno fa è stata nominata giudice Helen Witener, un’avvocata lesbica, nera, disabile, immigrata che porta avanti una lotta intersezionale. Come dovremmo fare tutte e tutti noi.

Da leggere: i link

L’emersione imprevista: il movimento delle lesbiche in Italia negli anni ’70 e ’80, acquistabile nel sito di Edizioni ETS.
Fuori della norma. Storie lesbiche nell’Italia della prima metà del Novecento, acquistabile nel sito di Rosenberg & Sellier
R/esistenze lesbiche nell’Europa nazifascista, acquistabile nel sito di Ombre corte

La storia lesbica: una storia oscena (gratis su Zapruder on line).
Intervista alla storica Maya De Leo su Historical Eye.

Da vedere: i link (ove possibili)

Via Castellana Bandiera, di Emma Dante (su Raiplay, gratis)
Elisa y Marcela (su Netflix)
Carol (su SkyGo)
Storia dei lesbismi e studi lgbtq in Italia, seminario organizzato nel 2011 dalla Società Italiana delle Storiche (su Vimeo)
Marielle and Monica: the LGBT activists resisting Bolsonaro’s Brazil (su Youtube, gratis)
Un sunto dell’incontro “The EU and lesbians: A critical time to connect”, promosso dalle europarlamentari lesbiche giovedì scorso (su Facebook)

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