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La regista Petra Costa attaccata da Bolsonaro: "Diffonde fake news sul Brasile"

Costa è candidata all'Oscar con il suo documentario 'Democrazia al limite' in cui denuncia Bolsonaro di aver incentivato i proprietari terrieri ad invadere le riserve indigene e bruciare l'Amazzonia

La regista Petra Costa attaccata da Bolsonaro: "Diffonde fake news sul Brasile"
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4 Febbraio 2020 - 14.51


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Jair Bolsonaro si dimentica di essere presidente di una democrazia e sogna – come da lui stesso affermato – di reinstaurare una dittatura in Brasile, con la censura come arma per controllare l’informazione e l’intrattenimento. Per questo non ha preso bene le parole di Petra Costa, regista brasiliana candidata all’Oscar con il documentario ‘Democrazia al limite’, dichiarando che l’artista ha “assunto il ruolo di una militante anti-Brasile, diffamando l’immagine del nostro paese all’estero” e accusandola di diffondere fake news. 
“La regista Petra Costa ha perso ogni contatto con la realtà, e torna a mentire sul Brasile”, si legge in una serie di tweet diffusi la notte scorsa dalla segreteria di Comunicazione della presidenza brasiliana, mentre simpatizzanti del governo hanno lanciato l’hashtag #PetraCostaLiar (Petra Costa bugiarda), dopo la diffusione dell’intervista di Costa al canale americano Pbs.
Nell’intervista, la regista ha detto che Bolsonaro “ha incentivato i proprietari terrieri ad invadere le riserve indigene e bruciare l’Amazzonia”, che dall’inizio del suo governo a Rio de Janeiro ci sono stati più casi di persone uccise dalla polizia che in tutti gli Stati Uniti, in un “genocidio dei brasiliani di colore”, e che il presidente è stato eletto grazie a un’ondata di voti dell’ultima ora, motivati da fake news: “Di colpo, il Partito dei Lavoratori (Pt) ha cominciato a ricevere messaggi in cui la gente chiedeva se Fernando Haddad (candidato alla presidenza) stava facendo riti satanici”, ha raccontato.
“È incredibile che una regista possa inventarsi una narrativa così piena di bugie, con una sceneggiatura irrazionale che racconta come l’Amazzonia diventerà una savana mentre il presidente Bolsonaro ordina che si uccidano omosessuali e cittadini di origine africana”, ha sottolineato la Secom.

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