Spike Lee presiederà la giuria del Festival di Cannes in calendario dal 12 al 23 maggio. Per la prima volta un nero guiderà il gruppo che giudicherà il film in una delle manifestazioni più importanti del cinema mondiale. Un nero e, oltre tutto, un fiero oppositore della politica aggressiva del presidente Trump.
Il 62enne regista ha dichiarato: “Nella vita che ho finora vissuto le più grandi benedizioni sono state quelle arrivate di sorpresa, accadute come dal nulla. Quando ho ricevuto la telefonata in cui mi veniva offerta l’opportunità di essere il presidente della giuria di Cannes ero scioccato, felice, sorpreso e orgoglioso allo stesso tempo. Sono onorato di essere la prima persona nella diaspora africana negli Stati Uniti” ad avere questo ruolo. Il che accade mentre Hollywood con le sue nomination agli Oscar continua a mettere da parte i neri. Nel 2019 il presidente a Cannes era stato il messicano Alejandro Iñarritu. I giurati saranno nominati a metà aprile.
Nato ad Atlanta, il 20 marzo compirà 63 anni, Spike Lee ha vinto un oscar onorario e uno per la sceneggiatura di BlacKkKlansman, che presentò proprio sulla Croisette nel 2018 dove vinse il Grand Prix. Tra i suoi titoli principali, sempre improntati a un forte spirito civile e a una critica sociale e politica, figurano Fa’ la cosa giusta, Malcolm X, La 25ma ora. E l’autore americano è un veterano di Cannes: ha presentato sette dei suoi film alla rassegna francese.
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