Spike Lee: Trump “fa cose malefiche, la peggiore sui bambini migranti” | Giornale dello Spettacolo
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Spike Lee: Trump “fa cose malefiche, la peggiore sui bambini migranti”

Il regista afroamericano: il presidente ha “strappato figli alle madri e li ha rinchiusi”. Al Lido anche Meryl Streep in una commedia sui “Panama Papers”

Spike Lee: Trump “fa cose malefiche, la peggiore sui bambini migranti”
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2 Settembre 2019 - 20.24


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Spike Lee non abbassa mai la guardia, tanto meno quando è davanti ai giornalisti a un festival come la Mostra del cinema di Venezia. Al Lido per American skin di e con Nate Parker, passato dalla sezione “Sconfini”, il regista di Fa’ la cosa giusta ha definito uno “schifo” la situazione in cui si trovano gli Stati Uniti a causa di Donald Trump. Questa la dichiarazione riportata dalle agenzie: “’Il precedente presidente Barack Hussein Obama aveva detto che le presidenziali sarebbero state fondamentali per il Paese e guardate cos’è successo, in che schifo siamo con quell’omo, che non voglio neanche nominare, l’agente arancione”.

Per il regista, parlando della politica anti-immigrazione adottata al confine con il Messico, l’inquilino della Casa Bianca “ha fatto tante cose malefiche ma la peggiore è aver strappato i bambini urlanti dalle braccia delle madri, per poi rinchiuderli in delle gabbie. E non è stato fatto nulla per far riunire le famiglie. “Il presidente ha messo in gabbia le persone”.
American Skin scaturisce al caso di Mike Brown, 18 anni, disarmato, ucciso senza ragione nel 2014 da un agente. Nel film il padre della vittima cerca di farsi giustizia da sé perché il poliziotto non subirà neanche un processo.

Meryl Streep per il film sui Panama Papers ricorda la giornalista Daphne Galizia
Altri temi politici e mediatici sui “Panama Papers”, stavolta in veste di commedia con Meryl Streep in Laundromat di Steven Soderbergh: il film è in concorso, passerà dalle sale cinematografiche e il 18 ottobre sarà trasmesso dalla piattaforma Netflix.

Il film è basato su “Secrecy World: Inside the Panama Papers Investigation of Illicit Money Networks and the Global Elite” di Jake Bernstein e parla diuna vedova, Meryl Streep, che indaga su una frode assicurativa dopo la morte del marito perché il vaporetto su cui stavano navigando in un lago si capovolge. Indagherà per avere quanto le spetta, per senso di giustizia, andrà a Panama City dove scopre che due soci interpretati da Gary Oldman e Antonio Banderas, conducono un’evasione fiscale a dimensione globale.

Il regista ha detto di essersi ispirato al Dottor Stranamore di Kubrick e l’attrice ha voluto ricordare a Daphne Galizia, la giornalista maltese uccisa nel 2017 per le sue inchieste: “I giornalisti sono in prima linea e ne sono anche vittime”, ha osservato Meryl Streep. Che nelle prime reazioni al film incontra elogi per la sua interpretazione. L’attrice davanti alla stampa ha allargato il discorso, dicendo che la sua vedova le ha ricordato i genitori delle vittime di stragi negli Stati Uniti: “Il lutto, è un grande motore di cambiamento e se sulle armi si protesta e si tenta di legiferare oggi in America è merito loro. Ognuno dovrebbe fare la sua parte”.

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