Pierre Milza, considerato uno dei massimi studiosi del fascismo e, più in generale, dell’Italia del XIX/mo e XX/mo secolo, famoso tra l’altro per i suoi libri scritti insieme a Serge Berstein, è morto all’età di 85 anni, a Saint-Malo.
Nato 16 Aprile 1932 a Parigi, figlio di un immigrato italiano, veterano della prima guerra mondiale, e di una operaia francese, ha costruito un lavoro storico originale e fecondo, famoso su entrambi i lati delle Alpi. L’autore di ”Voyage en Ritalie” (edizioni Plon, 1993), monumentale storia dell’immigrazione italiana in Francia, si è sempre detto orgoglioso di appartenere alla grande famiglia di francesi famosi di origini italiane, come Yves Montand, Coluche, François Cavanna e Michel Platini.
Dopo la morte del padre, nel 1943, fu accolto da una zia che abitava a San Remo, scoprendo le sue radici italiane. Imparò l’italiano in un batter d’occhio e spessissimo sarà in Italia per continuare le sue ricerche storiche egli archivi di Roma, insegnando nelle università di Parma e Firenze.
Nel 1953 ebbe il suo primo incarico da insegnante, con una classe di oltre cinquanta alunni, in una scuola elementare nel 16 ° arrondissement di Parigi. Un battesimo di fuoco nel mondo della scuola che non dimenticherà mai.
Dopo i libri sulla emigrazione italiana e sul fascismo, scrisse una Storia d’Italia (pubblicata in Italia da Corbaccio) che cominciava all’epoca degli Etruschi, arrivava ai nostri giorni. Per chiuderla usò una citazione di Jules Michelet: «È nel mezzo delle sofferenze, dei suoi complotti e delle sue rivoluzioni che l’Italia ha offerto al mondo la quintessenza della sua civiltà».
Dopo la Storia d’Italia, scrisse biografie di quattro personaggi italiani: Garibaldi, Mussolini, Verdi, Pio XII, rivolgendo poi la sua attenzioe a quelle di Voltaire e Napoleone III. Scrisse anche una storica del conflittofranco-prussiano del 1870.
”Il tema del fascismo nei suoi studi – ha scritto di lui Sergio Romano – è ricorrente, quasi ossessivo. Il figlio di immigrati (il padre era antifascista) voleva esplorarne le radici, comprendere le ragioni del consenso di cui il regime aveva goduto soprattutto negli anni Trenta”.
Morto Pierre Milza, storico del fascismo e orgoglioso delle sue radici italiane
Aveva 85 anni. Era figlio di un immigrato italiano e di una operaia. Dopo la morte del padre, grazie ad una zia, si innamorò dell'Italia, scrivendo molti libri apprezzati dalla comunità degli storici
GdS Modifica articolo
2 Marzo 2018 - 14.31
ATF
Native
Articoli correlati
L'intervista / Cisco: “Non è vero che il fascismo ha fatto cose buone”