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Orlando Bloom: in questo periodo di scandali, io porto in scena un uomo vittima di abusi

Nel suo ultimo film, Romans dei fratelli Shammasian, in programma alla Festa del Cinema di Roma, Bloom ha recitato il ruolo di un giovane operaio duramente segnato dall'abuso.

Orlando Bloom: in questo periodo di scandali, io porto in scena un uomo vittima di abusi
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6 Novembre 2017 - 09.23


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Orlando Bloom ha fatto impazzire il pubblico italiano, con la sua ultima apparizione. Sempre fascinosissimo, ambasciatore dell’Unicef e noto per una filmografia che ha raggiunto milioni di spettatori, ora l’attore si è dimostrato pronto per una sfida ancora più grande.

Ne è una prova il suo ultimo film, Romans dei fratelli Shammasian, in programma alla Festa del Cinema di Roma per Alice nella città, dove l’attore è anche protagonista con una masterclass. Nel dramma, Bloom si cala nei panni di Malky, giovane operaio duramente segnato dall’abuso subito da piccolo da parte di un sacerdote.

Il trauma, al quale reagisce con una rabbia spesso incontrollabile e autoinfliggendosi violenze, torna a ossessionarlo quando scopre che il prete responsabile è tornato in paese. ”Quando ho letto la sceneggiatura sono stato subito colpito dalla scrittura di Geoff Thompson, che ha raccontato una storia personale, avendo realmente subito un abuso – spiega -. Sapevo che con un ruolo così avrei affrontato una grande sfida. E’ un personaggio che vive un enorme tormento interiore, difficile da affrontare senza avere un supporto. Sentivo la responsabilità di rendere omaggio al personaggio e a chi ha vissuto questo tipo di trauma”.

Cosa pensa invece delle molestie e violenze che si stanno denunciando a Hollywood?

Ogni abuso di potere di una persona su un’altra è un atto orribile. Credo la società non sia più disposta ad accettarlo. Personalmente non ho mai avuto esperienze di questo tipo ma è importante ci sia una nuova generazione che fa sentire la propria voce. Bisogna esporre questi fatti per far sì che la società reagisca”. Ancora oggi, dice ”le statistiche ci ricordano che una donna su due e un uomo su cinque sono vittime di un abuso sessuale. Anche per questo mi ha colpito il coraggio dello sceneggiatore, ha condiviso la sua esperienza per aiutare gli altri. Spero che il film faccia capire agli uomini vittima di abusi che esiste un porto sicuro a cui rapportarsi, che non sono soli”. Non essendo cattolico, Bloom preferisce ”non esprimere giudizi su come questi crimini vengono affrontati dalle autorità religiose”.

Tutti però ”dobbiamo comprendere quanto possa essere profondo l’impatto di certe violenze – aggiunge -. Io ho un figlio (Flynn, sei anni, avuto dall’ex moglie Miranda Kerr), è ancora piccolo per parlargli di questi temi, ma sua madre ed io abbiamo un dialogo aperto con lui su tutto quello che vive e sperimenta, proviamo a cogliere i segnali di tutto quello che gli succede”.

I bambini ”sono spugne di educazione e amore, imparo da loro più di quanto potrei insegnargli, ad esempio come restare giovani, vulnerabili e coraggiosi”. Ora Bloom è già preso da una nuova sfida professionale, la serie noir fantasy in otto puntate per Amazon, Carnival Row di Paul McGuigan, con Cara Delevingne, Jared Harris e Alice Krige: ”Anche lì c’è un personaggio che mi offre molte idee e possibilità. Poi mi appassiona la tv che si fa oggi. Il racconto è come un film in otto capitoli, crea un mondo affascinante e nuovo, penso verrà fuori qualcosa di bello”.

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