Chi non ha mai sentito parlare del Freak Show? O, per dirlo in termini nostrani, ei fenomeni da circo? quella comunità di strani, e di diversi, che è costretta ad esibirsi per trovare il proprio posto nel mondo?
Una storia dai legami profondi con il mondo di oggi “che vira sempre più a destra, dove ancora viene attaccata la diversità e non vengono garantiti i diritti Lgbt” e che ha una forte eco personale (“anche’io a scuola sono stata vittima di bullismo”) hanno portato Trudie Styler, attrice e produttrice (da Snatch di Guy Ritchie a Moon di Duncan Jones, nonché moglie di Sting a debuttare alla regia, con “Freak show”, l’adattamento del libro cult di James st. James, presentato alla Festa del Cinema di Roma in Alice nella città, dove la cineasta è anche in giuria per il premio Camera d’oro Taodue alle opere prime o seconde.
Un programma quello della sezione riservata al pubblico più giovane, ricco di donne autrici, attrici e protagoniste: “un segnale incoraggiante e che spero possa ispirare tante giovani donne – dice Trudie Styler -. E’ il momento che la comunità del cinema si apra alla diversità e che abbia più donne in ogni campo, per far sì che il mondo venga raffigurato per quello che realmente è”.