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Miriana Trevisan denuncia: così il regista Tornatore mi mise le mani addosso

La showgirl racconta alla rivista Vanity Fair un episodio accaduto vent'anni fa: "Forse lui non ricorda, ma io sì, e anche molto altro....". Una scia di abusi dall'America all'Italia. La replica del regista

Miriana Trevisan denuncia: così il regista Tornatore mi mise le mani addosso
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3 Novembre 2017 - 21.23


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“Lui mi segui fino alla porta, mi appoggiò al muro e cominciò a baciarmi collo e orecchie, le mani sul seno, in modo abbastanza aggressivo. Riuscii a sfilarmi e scappai via. Ero entrata sentendomi una principessa, a un passo da un sogno che si realizzava, pensavo ‘forse farò un film con un regista premio Oscar’ e sono uscita sentendomi uno straccio. on riesco a dimenticarmi il suo sguardo: incantato al mio ingresso, pieno d’odio mentre uscivo. Come se avesse scoperto che il giocattolo erotico aveva la batteria scarica. Mamma, quanto ho pianto”.

Cosi Miriana Trevisam, una delle bellissime ninfette di Non è la Rai, 20 anni dopo accusa di molestie il regista Giuseppe Tornatore. Lo fa in un’intervista a Vanity Fair. La showgirl che poi si è cimentata in trasmissioni come Striscia la notizia e La ruota della fortuna, ha aggiunto: “È una storia di vent’anni fa. Probabilmente lui neanche se ne ricorda. Ma io sì. E ricordo anche molto altro”.
Quindi dopo gli eclatanti casi americani che vedono coinvolti il produttore di Hollywood Weinstein, Dustin Hoffman e Kevin Spacey, ora pare sia arrivato il turno delle molestie in Italia. “Vent’anni fa – racconta Trevisan – andai negli uffici di Tornatore. Era un appuntamento che mi aveva organizzato il mio agente. Non era un provino, ma un primo incontro in vista di un film in lavorazione, La leggenda del pianista sull’Oceano. C’era una segretaria che mi accolse ma poi se ne andò. Rimanemmo soli. Dopo qualche tranquilla chiacchiera sul film, quando ci stavamo salutando, il regista mi chiese di uscire con lui quella sera per andare a mangiare una pizza. Io risposi che avevo già un impegno, lo ringraziai e mi alzai per andarmene”.
Ma subito dopo, nel racconto di Trevisan, il regista passò dalla proposte di lavoro alle molestie. Pesanti molestie. E aggiunge a Vanity Fair: “Tutti pensano che a Non è la Rai succedesse chissà che cosa perché era una trasmissione piena di belle ragazze, ma io ci sono sempre stata benissimo. Ho avuto una grande delusione solo quando scoprii che il corso di dizione e recitazione che ci avevano promesso era una bufala”. 

In serata arriva puntuale la relica del regista. Che, attraverso il suo legale, dice: “Sono lusingato che una giovane donna si ricordi di me dopo tanti anni. Io rammento solo un incontro cordiale, pertanto respingo le insinuazioni mosse nei miei confronti riservandomi di agire nelle competenti sedi a tutela della mia onorabilità”.

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