E’ ormai inarrestabile l’ondata di denunce per abusi sessuali che stanno seppellendo il produttore cinematografico americano Harvey Weinstein: Scotland Yard ha aperto una inchiesta nei confronti di Weinstien per presunte aggressioni sindacali che sarebbero accadute tra l’inizio degli anni Ottanta ed il 2015 e che sono state rivelate ora dalle sette donne che ne sono state vittime.
L’inchiesta, denominata ”Kaguyak”, formalmente non ha un indagato, nè si conoscono i nomi delle donne che hanno sporto denunzia, ma è chiaro che al centro dell’indagine ci sia il produttore. La polizia, in particolare, indaga su undici aggressioni sessuali, nove a Londra e due nel resto della Gran Bretagna.
Con le nuove denuncie, sale ad oltre 80 il numero delle donne che dicono di essere state violentate o aggredite sessualmente da Weinstein.
Il produttore, su cui indagano, per le stesse ipotesi, le polizie di New York e Los Angeles, ha sempre negato le violenze, parlando di rapporti sesuali consensuali.
Intanto il potente sindacato dei produttori di Hollywood (PGA) ha ufficializzato, all’unanimità del consiglio d’amministrazione, l’espulsione di Harvey Weinstein, affermando che le aggressioni sessuali non saranno più tollerate.
Altre testimonianze aggravano la posizione di Weinstein e risalgono agli anni ’70, quando era ancora un produttore di concerti rock.
Hope Exiner d’Amore ha sostenuto che il produttore la violentò in una camera d’albergo, mentre Cynthia Burr ha raccontato che lui la forzò ad un rapporto orale (stessa accusa formulata dall’attrice Dominique Huett).
Lunedì ad accusare Weinstein è stata Annabella Sciorra — nominata agli Emmy per la serie ”I Soprano ”- che ha detto che Weinstein, negli anni ’90, fece irruzione nel suo appartamento violentandola.
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