E’ un regista russo ad aggiudicarsi il premio per la sezione principale del Jihlava International Documentary Film Festival, l’Opus Bonum. Il film, dal nome ‘The Wall’, è un resoconto sul disturbante culto di Stalin, ed è stato proposto a questa 21esima rassegna da Dmitry Bogolubov.
A trionfare nella sezione ‘Between the Seas’, dedicata ai documentari dell’Europa centro-orientale, è stato invece ‘Opera about Poland’, denuncia dissacrante di un paese allo sbando, di Piotr Stasik.
Tra le altre sezioni si segnalano ‘The Limits of Work’ di Apolena Rychlíkova come miglior documentario ceco, ‘Meteor’ del turco Gurcan Keltek e ‘Panoptic’ del libanese Rana Eid, migliori film di registi emergenti. Il premio di contributo al mondo cinematografico è stato assegnato al regista tedesco Marcel Ophuls.
“Come ha detto Ophuls – ha commentato il direttore del festival Marek Hovorka – il documentario non ci deve dare una falsa speranza, ma deve avvicinarsi alla verità. Perché non esiste una vera speranza senza la verità. I documentari possono riflettere sulla politica, ma non dovrebbero essere coinvolti nella politica”.
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