Il documentario Ivory ci parla di una crudeltà antichissima e che, proprio per questo, tendiamo a pensare come estinta: niente di più lontano dalla verità. Come al solito, avere il problema lontano dagli occhi, quasi mai porta alla sua risoluzione.
Ogni 15 minuti viene ucciso un elefante per circa 90 morti al giorno. Gli oltre 10 milioni di pachidermi di 200 anni fa sono ormai ridotti a mezzo milione.
Sono alcuni degli sconvolgenti dati sul massacro in atto raccontato dal documentario di Ivory. A crime story di Sergey Yastrzhembskiy, che arriverà con un’uscita evento il 26 settembre distribuito da Koch Media.
Yastrzhembskiy, che in passato è stato anche portavoce di Eltsin e consigliere di Putin, da 10 anni realizza documentari.
‘Ivory. A crime story’ è un’indagine di 3 anni in 30 Paesi sul “genocidio degli elefanti” e sul traffico dell’oro bianco, l’avorio (un chilo ha quotazioni maggiori di un chilo d’oro), che ne è alla base.
Tra i punti centrali, le enormi responsabilità della Cina che “consuma praticamente tutto l’avorio, considerato per tradizione come simbolo di prosperità” spiega.
Tuttavia, recentemente c’è stata una svolta positiva: “La Cina metterà al bando il commercio di avorio proveniente dagli elefanti da fine 2017”.