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Ciao Gastone Moschin, l'irresistibile Melandri di Amici Miei

Si è spento l'attore veneto a 88 anni. Un colosso del teatro era entrato di diritto nella commedia all'italiana

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4 Settembre 2017 - 21.30


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E’ morto Gastone Moschin. L’attore, che aveva 88 anni (era nato l’8 giugno 1929), si è spento oggi pomeriggio nell’Ospedale Santa Maria di Terni dove era ricoverato da qualche giorno. Nato come attore di teatro aveva raggiunto la notorietà come interprete della commedia all’italiana. Attore poliedrico si impone al grande pubblico con Amici miei, il film diretto da Mario Monicelli, (interpretava il Melandri) che poi diventa una saga e nel quale interpreta il ruolo dell’architetto.
L’attore era stato ricoverato lo scorso 30 agosto a seguito di un peggioramento di una grave cardiopatia cronica e il giorno successivo era stato trasferito presso l’Unità di terapia intensiva cardiologica. A dare l’annuncio della sua morte è stata su Facebook la figlia Emanuela: “Addio Papà… per me eri tutto…”.

 

La carriera d’attore era iniziata negli anni Cinquanta a teatro, con la compagnia dello Stabile di Genova, con quella del Piccolo di Milano, con quella dello Stabile di Torino. Più avanti, nel 1983, darà vita a una propria compagnia con la quale porterà in scena Goldoni (Sior Todero brontolon), Miller (Uno sguardo dal ponte, Erano tutti figli miei), Cechov (Il gabbiano). L’arrivo al cinema è datato nei Cinquanta, sia come doppiatore che come attore. Il debutto nel 1955 in La rivale di Anton Giulio Majano, l’esordio nella commedia all’italiana, il genere che decreterà la sua fortuna d’attore, quattro anni dopo, con L’audace colpo dei soliti ignoti di Nanni Loy. Nel 1962 interpreta il fascista Carmine Passante in Gli anni ruggenti, il film di Luigi Zampa, protagonista Nino Manfredi, ispirato a L’ispettore generale di Gogol, gigantesca prova autorale. E’ stato diretto da registi come Anton Giulio Majano, Damiano Damiani. Si era imposto però al grande pubblico con Amici miei, il film diretto da Mario Monicelli che poi diventa una saga e nel quale interpreta il ruolo dell`architetto Rambaldo Melandri al fianco di Ugo Tognazzi, Philippe Noiret, Adolfo Celi e Duilio Del Prete. Era l’ultimo della compagnia ancora in vita. Nel 1973 recitò anche per Francis Ford Coppola lo chiama nel ruolo di don Fanucci, estorsore nella New York di inizio Novecento, in Il Padrino parte seconda.

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