Sarà Jasmine Trinca ad inaugurare il Giffoni Film Festival come madrina protagonista di un incontro con le giurie, nella giornata d’apertura della 47/a edizione. Ad accompagnarla la figlia Elsa, che aspetta paziente, seduta, tenendo la borsa della mamma, mentre l’attrice premiata a Cannes per Fortunata realizza alcune brevi interviste prima di andare in sala. ”Giffoni mi restituisce un’enorme fiducia nell’umanità – ha spiegato – E’ bellissimo che tanti ragazzi abbiano ancora voglia di riunirsi, di godere insieme del cinema”. Fra le domande anche una sul suo prossimo impegnativo ruolo, nei panni di Ilaria Cucchi in Sulla mia pelle di Alessio Cremonini sulla vicenda di Stefano Cucchi: ”Il mio approccio è di massimo rispetto per la persona – ha spiegato – per il suo lutto, il suo dolore. Siamo abituati a vedere Ilaria Cucchi sempre in lotta contro l’arroganza del mondo. Il film vuole restituirne anche una dimensione diversa, mentre vive il suo rapporto da sorella”.
La prima volta a Giffoni, per lei, ”è stata nel 2001 per il film di Nanni Moretti, poi sono tornata per La meglio gioventù e quest’anno, per un’anteprima, al di fuori del Festival, ma sempre per le scuole, con ‘Slam’ – ha spiegato -. Incontrare i ragazzi mi diverte sempre molto”. Quali personaggi le piace interpretare?: ”I ruoli che portano in sè un valore del femminile profondo, personaggi con forze e fragilità reali, con quella libertà e quella autodeterminazione che auguro a tutte le donne di trovare”.
Infine una battuta, sul tema di quest’edizione del Festival, la magia: ”La mia carriera d’attrice è iniziata un giorno, per caso, quando ho deciso di non andare in classe ma di partecipare a un incontro di casting per il film di Moretti. Non ho frequentato scuole di recitazione, questo è un mestiere che ho imparato facendolo – ha raccontato – e dopo il liceo mi ero iscritta anche a Archeologia ma gli studi sono rimasti lì… forse mi servirebbe un po’ di magia per finire”