Gabriele Mainetti: "Per ora niente tv, da settembre torno sul set" | Giornale dello Spettacolo
Top

Gabriele Mainetti: "Per ora niente tv, da settembre torno sul set"

Non lo convincono, invece, le 'seduzioni' del piccolo schermo.

Gabriele Mainetti: "Per ora niente tv, da settembre torno sul set"
Preroll

GdS Modifica articolo

31 Gennaio 2017 - 15.28


ATF

Il regista Gabriele Mainetti ha confermato le proposte dal piccolo schermo ricevute dopo il successo di ‘Lo chiamavano Jeeg Robot’ ma ha ribadito di rimanere concentrato sulla sua prossima pellicola:”Ho avuto molte proposte per la tv, sia dall’Italia che dall’estero, qualcuna anche più importante di altre. Ma al momento non mi interessa girare una puntata di qualche serie, non vedo l’ora di tornare sul set per il mio secondo film”.

“Del nuovo film abbiamo quasi finito di scrivere la sceneggiatura – ha spiegato Mainetti all’AdnKronos, a margine della presentazione dell’evento ‘Temporary Cinema’ di Renault – ma in realtà sto anche iniziando a impostare il soggetto del terzo. Prima di tornare a girare sarò attore in un corto ‘sociale’ di Cattleya che parla di una malattia degenerativa degli occhi; quindi da settembre si torna sul set, anche se in realtà è un film che andava fatto di inverno” per la giusta ambientazione. “Anche questa volta sarà un film di genere, anzi, di ‘generi’ e secondo me sarà anche più bello di Jeeg Robot”.

Non lo convincono, invece, le ‘seduzioni’ del piccolo schermo. Da spettatore, ammette il quarantenne regista romano, “la tv non mi dispiace e mi piacciono quelle serie che hanno un approccio ‘antologico’, in cui si riesce ad approfondire il personaggio. Ma altre volte sono come un caffè annacquato che ti tiene in ostaggio per più stagioni per dirti qualcosa che si poteva dire in 4 puntate”.

“Certo ‘The Young Pope’ di Sorrentino ha senso perché è un grande film in dieci ore, ma in altri casi le serie mi sembrano ‘Beautiful’ con la differenza che sono girate con grandi attori”.

“Per me – ha risposto Mainetti – il cinema resta sempre superiore. In due ore devi sintetizzare qualcosa di importante e dirlo in modo poetico. Come ha detto Quentin Tarantino ‘il cinema è l’esperienza del sempre’ mentre la tv è l’espressione dell’adesso, un prodotto che in fondo non ti va di rivedere”.

Native

Articoli correlati